Menu

Un’attivista condannata e una assolta. Corteo No Tav nelle vie di Torino

Tanto rumore per nulla? Lo si potrebbe dire, a ragion veduta, alla luce dell’esito del processo contro due attiviste No Tav che si è chiuso questa mattina al Tribunale di Torino. Anche se le due accusate hanno dovuto sopportare la detenzione nel carcere delle Vallette per ben due settimane, e poi mesi di arresti domiciliari. 

 La corte ha inflitto otto mesi di reclusione per resistenza a pubblico ufficiale a Marianna Valenti, 21 anni, attivista del movimento contro l’alta velocità in Val Susa arrestata lo scorso 9 settembre del 2011 durante una manifestazione davanti al cantiere-fortino di Chiomonte. La condanna è il frutto delle testimonianza di un carabiniere che durante il dibattimento aveva testimoniato di aver visto la giovane attivista lanciare un oggetto.

Il Tribunale di Torino ha invece assolto un’altra attivista, Elena Garberi, 41 anni. Tutte e due le accusate sono state invece assolte dal reato di lesioni, che avrebbe comportato una condanna seria. Invece bisognerà aspettare la pubblicazione delle motivazioni della sentenza per sapere se il Tribunale ha condannato Marianna Valenti per concorso ”morale” o ”materiale” nel reato di resistenza.

Al momento della lettura della sentenza in ‘aula erano presenti decine di amici delle due donne e di attivisti del movimento contro la Torino-Lione. ”Sono stata assolta – ha detto Garberi, che ha tre figli, vive in Valle di Susa, lavora in una cooperativa sociale ed é volontaria della Croce Rossa – ma come vittoria non mi piace: sarebbe stato giusto assolverci entrambe. Comunque continueremo a lottare per Marianna. Noi non molliamo”. Caustico il commento alla sentenza pubblicato sui siti del movimento: “Come ultimamente capita sempre più spesso quando si tratta di ‘movimento’, la giustizia italiana fa acqua da tutte le parti: impossibile per il giudice, dopo tutto il bailamme mediatico attorno alla vicenda, non uscirne con almeno una condanna. Dopo che lo stesso Caselli era presente in più di un’occasione alle varie fasi dell’incarcerazione e del procedimento ecco la sentenza : 8 mesi per Marianna, Nina assolta da ogni accusa. La differenza? La parola di un uomo delle forze dell’ordine che dice di aver visto Marianna tirare una pietra. Forze dell’ordine cadute in continue contraddizioni durante il processo, ma tanto basta per uscirne almeno con una condanna, far esultare un po’ Caselli e compagnia, con la solita scusa che ‘è la gente da fuori’ il problema, non un movimento che ha messo in marcia 70.000 persone all’assalto del cantiere, e che ancora oggi entra ed esce nel fortino di sicurezza come una lama calda nel burro”.

 

Al termine del processo gli attivisti No Tav hanno deciso di dar vita ad un piccolo corteo nelle vie del centro di Torino sfilando dietro due striscioni: uno recitava ”Torino e cintura – A sarà dura” e l’altro ”No Tav – Associazione a resistere”. La manifestazione ha lasciato il Palazzo di giustizia e, dopo aver raggiunto la stazione ferroviaria di Porta Nuova, si é fermato davanti alla sede della Rai, dove gli attivisti hanno realizzato un breve presidio denunciando la disinformazione diffusa a piene mani dal cosiddetto ‘servizio pubblico’. Poi il corteo ha ripreso a scorrere ed è arrivato fino al Palazzo della Regione Piemonte dove si è trasformato in un presidio durato più di un’ora.

Intanto oggi a Torino è ripresa anche l’udienza preliminare del processo contro altri 46 attivisti del movimento No Tav arrestati o denunciati a vario titolo per gli scontri del 27 giugno e del 3 luglio del 2011. Oggi è stato il turno delle richieste degli avvocati difensori. I legali (l’udienza proseguirà domani e venerdì) hanno denunciato un impianto accusatorio ”debole” e hanno affermato che la ricostruzione dei fatti da parte della Procura é incompleta e lacunosa.

Solo uno degli indagati ha chiesto di patteggiare la pena. Da segnalare che nel procedimento si sono costituiti parte civile 61 fra Poliziotti e Finanzieri che hanno lamentato ferite e contusioni causategli dai manifestanti. 

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *