Da diversi anni l’ USB Pubblico Impiego del Ministero dell’Economia e delle Finanze sta cercando di capire che fine hanno fatto 1.371.409 Euro del salario accessorio, che ogni anno vengono prelevati dal Fondo Unico di Amministrazione, di cui sembrano essersi perse le tracce.
La storia inizia nel lontano 2002, quando il Gabinetto del Ministro prelevò unilateralmente la somma dai fondi del salario accessorio del MEF per attribuirla agli Uffici di diretta collaborazione del Ministro. Il 1.371.409 si andava ad aggiungere ad un’altra somma, sempre destinata al Gabinetto del Ministro, pari al 2% del Fondo Unico d’Amministrazione, determinata però da un accordo tra l’Amministrazione e parte delle organizzazioni sindacali.
Negli anni successivi le suddette quote continuavano ad essere prelevate dal FUA, ma quella somma fissa di 1.371.409 Euro non è più comparsa nei riepiloghi analitici del salario accessorio.
In questi giorni, mentre al MEF è in corso la ridefinizione degli istituti salariali finanziati dal FUA, la USB P.I. MEF è di nuovo tornata alla carica per chiedere la verifica della quota di salario accessorio destinata al Gabinetto del Ministro e la sua regolamentazione. Ma l’Amministrazione non è disponibile a trattare di questo istituto, nonostante rientri nelle materie oggetto di contrattazione, ed apparentemente non sa dare spiegazioni sul percorso contabile seguito dalle somme in questione.
Secondo l’USB MEF, si tratta di una questione che va al di là della pura rivendicazione di equità salariale – pur rilevante, a fronte di una significativa decurtazione del salario prodotta dalle norme punitive sul Pubblico Impiego – per assumere una valenza etica e di carattere generale.
Appare inoltre singolare che tale vicenda sia sfuggita all’attenzione degli artefici della spending review e del recente DL 87, che taglia le sedi territoriali del MEF e riduce le dotazioni organiche del 10%., provvedimenti nati in seno allo stesso Dicastero che, secondo le dichiarazioni del Ministro Grilli, dovrebbe rappresentare un esempio per tutte le altre pubbliche amministrazioni.
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