Il governo non ne accenna mai nella sua agenda. La politica guarda altrove e cerca solo accordi con i costruttori. Ma l’emergenza abitativa sta diventando uno dei punti esplosivi della crisi sociale in corso. Migliaia di sfratti perchè con licenziamenti e disoccupazione tantissime famiglie non possono più pagare gli affitti. Nel frattempo procedono come bulldozer le dismissioni delle case pubbliche che procurano altri debiti ed altri sfratti. Ma nel paese sta crescendo la resistenza, nelle aree metropolitane soprattutto, ma non solo.
A Torino alcuni appartamenti sfitti in Borgo San Paolo – in via Frejus – sono stati occupati da famiglie senza casa della zona coadiuvati dagli attivisti dello sportello-casa del centrosociale Gabrio. Azioni simili sono avvenute anche nei quartieri di Porta Palazzo e in Barriera di Milano, in via Lanino e in via Foggia.
Occupazione di case anche nel centro di Bari, in via Imbriani 65 a pochi passi dal salotto buono della città. I movimenti di lotta per la casa baresi sono tornati così a far sentire la loro voce. “La casa è un diritto fondamentale – spiegano gli occupanti – Gli affitti altissimi, l’assenza di politiche di interesse non privatistico nelle politiche abitative, l’esplosione ciclica nella nostra città di un’eterna emergenza, ci costringono a raccontare le nostre vite”. Si tratta delle vite di studenti fuorisede, di migranti senza tetto, di disoccupati senza reddito, di precari, bamboccioni senza scelta.”Vite precarie di chi non ha più una borsa di studio per vivere in un alloggio universitario mentre si realizzano hotel privati a 5 stelle con prezzi da capogiro per studentesse e studenti che se li possono permettere. Vite di chi amputa la propria crescita costretto a vivere una adolescenza a tempo indeterminato sotto il tetto familiare perché non può permettersi una vita autonoma e indipendente.
A Roma dopol’apertura dell’inchiesta da parte della magistratura in merito all’housing sociale della Regione Lazio, gli inquilini resistenti e l’AS.I.A./USB hanno indetto per oggi un’assemblea pubblica nella sala consiliare del Municipio Roma XII, in via Ignazio Silone al primo ponte. Oggi 17 le famiglie coinvolte nel caro affitti e nelle vendite a prezzo di mercato, insieme a chi rischia sfratti e pignoramenti e a chi ha occupato un alloggio per necessità, si incontreranno per decidere le prossime iniziative. Un primo appuntamento sarà sicuramente dal 22 e 23 ottobre in Parlamento, quando si inizierà a discutere la mozione che chiede la moratoria su sfratti, aumenti d’affitto e vendite a prezzi speculativi.
A Palermo ieri una cinquantina fra attivisti dei centri sociali palermitani e senzacasa hanno manifestato sotto Palazzo della Aquile. L’iniziativa è stata organizzata dopo il recente suicidio di un componente di una delle famiglie sistemate da anni in albergo. I manifestanti chiedono che “vengano requisite le case sfitte dei privati”, “venga fatta una ricognizione di tutti gli appartamenti di proprietà del Comune” e “subito utilizzati gli appartamenti confiscati, saltando le lungaggini burocratiche”.
A Firenze, con la fine del blocco deciso dalla Prefettura, dal primo di ottobre è ripresa a pieno ritmo la “mattanza” degli sfratti. Un vero e proprio “tsunami” che investe ormai quasi sette famiglie fiorentina ogni mattina. I quartieri del centro cittadino oramai sono quasi disabitati. I costi degli affitti sono realmente offensivi per chi vive del proprio salario, figuratevi chi il salario l’ha perso nel corso di questi anni.
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MaxVinella
L’emergenza casa c’è da sempre, solo che viene tenuta accuratamente nascosta !!
Ogni tanto però viene ritirata fuori e Confedilizia ne approfitta per chiedere misure di rilancio dell’edilizia, ma non quella sociale, quella speculativa e magari invocare un nuovo condono edilizio !!