I pendolari sono 3 milioni, ma in Europa siamo gli ultimi della classe
20 dicembre 2012 – Fonte: www.linkiesta.it
Sono 2milioni e 903mila. È la corazzata dei pendolari, quelli che ogni mattina oltrepassano le porte automatiche dei treni per andare a lavorare o studiare. Avanti e indietro. Ogni giorno. Come un pendolo, appunto. Tra ritardi, viaggi cancellati e tratte in piedi stipati come sardine. 670mila i pendolari lombardi, 560mila quelli del Lazio. E su alcune linee è come se ogni giorno si spostassero tutti gli abitanti di città della portata di Arezzo o Ancona. A dirlo è il rapporto “Pendolaria 2012” di Legambiente, che dal 2007 a oggi ha registrato un incremento del 20% del numero dei viaggiatori giornalieri italiani.
Anche quello che sta per finire non è stato un anno semplice per i pendolari italiani. Ne sono testimonianza i giorni scorsi, quando tra il malfunzionamento del sistema informatico e lo sciopero dei macchinisti, i treni del sistema ferroviario regionale lombardo hanno subito ritardi per più di un’ora e soppressioni improvvise.
Secondo i dati forniti da Legambiente, diverse Regioni nel 2012 hanno deciso di tagliare i servizi (meno corse e meno treni) e di aumentare il costo di biglietti e abbonamenti. Sulla linea Napoli-Avellino i tagli hanno toccato il 90% dei treni e sulla Circumvesuviana il 40 per cento. Dodici le linee chiuse in tutto il Piemonte. Definitivamente soppressi i treni della linea Pescara-Napoli. E sulla tratta jonica tra Sibari e Taranto tutti i treni sono stati sostituiti con gli autobus. In compenso, il prezzo del biglietto è aumentato in quasi tutte le regioni: + 20% in Abruzzo e Toscana, + 15% nel Lazio, + 10% in Liguria.
Si riducono le risorse
Per il funzionamento del servizio ferroviario regionale, le risorse sono garantite da finanziamenti statali e regionali. A livello statale, spiegano da Legambiente, la riduzione dei finanziamenti è stata costante. Solo nel 2011, i tagli hanno prodotto una riduzione del 50,7 delle risorse. Il governo Monti, appena insediato, è intervenuto con una manovra correttiva di 400 milioni nel 2011 e altri 800 nel 2012. Ma «malgrado questi finanziamenti siamo comunque di fronte a una riduzione rispetto al passato e comunque di ritardi enormi negli stanziamenti», scrivono.
Da promuovere solo la Provincia di Bolzano, che arriva al 2,4% di spesa per i pendolari nel 2012 rispetto al proprio bilancio. In tutte le altre regioni si investe meno dell’1 per cento. Le peggiori sono Veneto, Lazio, Campania e Piemonte. In Lombardia, su 670mila pendolari si spende solo lo 0,5% del bilancio regionale.
Mentre i treni regionali diminuiscono, l’offerta sull’alta velocità aumenta. In cinque anni sulle Frecce i viaggi disponibili sono aumentati del 395%. Nello stesso periodo a Genova i treni che attraversano la città da Voltri a Nervi – linea frequentata da 25mila pendolari – sono passati da 51 a
Le Regioni scelgono strade e autostrade come priorità degli investimenti
Il confronto con i principali Paesi europei:
La condizione delle infrastrutture italiane, come si vede, risulta arretrata rispetto al resto d’Europa. Il nostro Paese si trova al di sotto della media di Germania, Spagna, Francia e Regno Unito presi in considerazione per ogni tipo di infrastruttura.
Ogni mattina, l’incubo dei pendolari
I principali nodi urbani tra ritardi e treni cancellati
PIEMONTE E VALLE D’AOSTA
LOMBARDIA
VENETO
LIGURIA
EMILIA ROMAGNA
TOSCANA
LAZIO
CAMPANIA
PUGLIA
Da Napoli in giù, scrive Legambiente, la vita dei pendolari è ancora più complicata. Muoversi da una città all’altra può portare a viaggi di ore con cambi anche per poche decine di chilometri di tragitto. Emblematico il caso della Sicilia, dove l’89% dei 1.241 chilometri della rete ferroviaria è a binario unico.
Cosa chiedono i pendolari
- Più treni. Aumentare l’offerta dei collegamenti sulle 20 principali linee pendolari
- Treni più veloci sulle linee pendolari. In Italia la velocità media dei treni, 35,5 km/h, è più bassa degli altri Paesi europei: Spagna 51,4; Germania 48,1; Francia 46,6, Regno Unito 40,6.
- Treni nuovi. L’affollamento dei convogli sta diventando sempre più una ragione dei ritardi. Servono trenTreni nuovi. L’affollamento dei convogli sta diventando sempre più una ragione dei ritardi. Servono treni moderni e più capienti i moderni e più capienti
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa