Continuano le mobilitazioni dei lavoratori nel settore della logistica, questa volta a Roma, dopo gli scioperi e le proteste delle scorse settimane nel centro nord, in particolare in Emilia Romagna e Lombardia.
Questa volta sono i lavoratori – per lo più immigrati – della cooperativa Orbea che smistano i pacchi per l’azienda ‘SDA Gruppo Poste Italiane’ ad essere sul piede di guerra. I dipendenti scioperano da tempo, chiedendo alla nuova azienda di rispettare il contratto nazionale di lavoro e di pagare per intero i lunghi turni di lavoro (anche 12-13 ore al giorno, pagate però 900 euro al mese).
Prima di capodanno i lavoratori avevano già deciso di entrare in sciopero ad oltranza a partire dalla mattinata di oggi, per protestare contro il mancato rispetto, e gli eccessivi ritardi nell’applicazione di alcuni punti dell’accordo strappato con il primo sciopero del 19 dicembre.
Ma ieri alle 20,00 quando un lavoratore si è presentato al deposito di Via di Corcolle alcuni capireparto si sono rifiutati di farlo entrare comunicandogli un suo trasferimento ad un altro impianto, quello di Fiumicino. Un trasferimento che rappresenta un’ulteriore violazione degli accordi strappati a dicembre. A quel punto tutti i lavoratori del turno sono usciti in massa fuori dai cancelli ed hanno deciso di anticipare lo sciopero, esigendo – oltre al rispetto degli impegni disattesi – anche il rientro del loro compagno, che l’azienda di fronte alla nuova mobilitazione ha deciso di accettare.
Ma giudicando non opportuno affidarsi ad alcune rassicurazioni formali da parte dei dirigenti della SDA e della ORBEA, la stragrande maggioranza dei 140 lavoratori – l’85% – ha deciso durante un’assemblea di continuare lo sciopero ad oltranza. Questa mattina, durante un presidio presso la sede di Corcolle (zona Via di Salone, Tiburtina) l’azienda ha comunicato ai dipendenti che è ha disposto il versamento di 1000 euro da tempo dovuti ad ogni lavoratore come anticipo sulle somme pregresse dovute dalla vecchia cooperativa.
In coordinamento con i lavoratori degli appalti SDA di tutta Italia, in primo luogo degli HUB di Milano e Bologna, e con il sindacato di base Sicobas, i dipendenti continuano la lotta e chiedono all’azienda di fissare una data certa per il tavolo di trattativa sulle loro rivendicazioni.
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