I “sinistri” categoria sottratta alla politica per essere utilizzata nell’indicare gli incidenti stradali, possono diventare un vero affare.
I Carabinieri del nucleo investigativo di via In Selci, qualche giorno fa sono andati al comando generale della polizia municipale per acquisire i documenti sul contratto stipulato tra il Comune di Roma e la società Sea, la Spa Sicurezza E Ambiente, che interviene dopo gli incidenti stradali per ripulire dai detriti.
I carabinieri stanno spulciando tra i documenti per capire se c’è qualcosa che non quadra in quello che, in pochi anni, è diventato un affare milionario. La SeA. spa che all’epoca dell’assegnazione (il 2008) aveva un fatturato piuttosto esiguo ed ha ottenuto il contratto con assegnazione diretta, la stessa Sea, quattro anni dopo, fattura ben cinquanta milioni di euro.
Come si arriva a questa cifra? Piuttosto facile. Il tariffario per gli interventi della Sea è dai 900 ai 5mila euro a intervento, denaro di cui devono rispondere prima le compagnie di assicurazione e poi il responsabile dell’incidente. In una direttiva inviata a tutti i comandi dei Vigili Urbani, è indicato l’ordine tassativo per cui la centrale operativa, non appena riceve la segnalazione di un incidente, deve inviare subito la richiesta di intervento alla Sicurezza&Ambiente. “Essendoci un’indagine in corso non siamo in condizioni di rilasciare nessuna dichiarazione”, si è limitato a dichiarare il comandante dei Vigili Urbani Carlo Buttarelli, “da parte nostra c’e’ certamente collaborazione; la disponibilita’ a collaborare per noi e’ un dovere”.
Ma non sono solo i Vigili Urbani ad essere obbligati a chiamare la Sea. Nell’ ottobre del 2012 infatti anche gli operatori della Centrale Operativa del 118 hanno ricevuto un ordine di servizio in cui si richiedeva di provvedere ad attivare il call center della società “Sicurezza e Ambiente” in caso di incidenti stradali. “Abbiamo da subito e con forza contestato questa nuova procedura – dichiara Cristina Girardet, dell’Unione Sindacale di Base 118 – perché questa convenzione, oltre a non essere chiara, ci sembrava contenere al suo interno un cinico business dato che per ogni chiamata la SeA corrisponde 15 Euro al 118”. “Quanto è venuto alla luce in questi giorni conferma purtroppo le nostre preoccupazioni – prosegue Girardet – perciò abbiamo chiesto alla Direzione Generale dell’Ares di sospendere la convenzione con la SeA spa e comunque riteniamo che non sia nelle prerogative dei direttori di Centrale disporre che dei dipendenti pubblici attivino una società privata, la quale svolge un servizio che non rientra nell’emergenza-urgenza sanitaria e che quindi non fa parte delle attività a cui è deputato il 118”. L’USB tiene a precisare di ritenere del tutto fuori luogo che un operatore della Centrale Operativa di Roma, già carente di organico e con elevati carichi di lavoro, venga esclusivamente dedicato all’attivazione della SeA e alla sua registrazione su un documento ufficiale come la scheda di soccorso e ci sembra ancora più allarmante dopo quanto segnalato in merito alle richieste di rimborso ai cittadini da parte di questa società. Per questo riteniamo doveroso che l’ARES 118 ritiri gli ordini di servizio riguardanti l’attivazione della società Sicurezza e Ambiente, evitando a chi lavora in centrale operativa di doversi sottrarre ad una disposizione di servizio”, conclude Girardet dell’Usb.
In pratica quando si verifica un incidente stradale nel Comune di Roma, parte la segnalazione di un incidente dalla centrale operativa dei Vigili e del 118, una squadra della Sea arriva sul posto, ripulisce l’asfalto e stende un verbale in cui viene indicato il tipo di intervento e le modalità, i veicoli coinvolti e il materiale rimosso. Il modulo viene quindi consegnato ai vigili urbani e poi trasmesso al gruppo di competenza. Il lavoro per la Sea garantito. Ha fatto scalpore la denuncia della madre di un ragazzo di 15 anni, caduto dal motorino e deceduto dopo aver sbattuto contro un palo, che si e’ vista recapitare da parte della Societa’ Sicurezza e ambiente una richiesta di 700 euro come conto per la pulizia della strada dopo l’incidente.
Sarà perchè a Roma i “sinistri” non mancano, sarà perchè il boom del fatturato della Sea in soli quattro anni è al di sopra di ogni aspettativa, è stata aparta una inchiesta giudiziaria, ma anche l’Autorità di vigilanza chiamata in causa ha bocciato il contratto tra Comune di Roma e Sea sostenendo che “non si sia tenuto conto, nel tariffario per gli interventi, del rispetto della giusta concorrenza”.
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