Venerdì e sabato prossimi, infatti, la Cgil terrà al Palalottomatica di Roma la “conferenza programmatica” dell’organizzazione sindacale.
In teoria si tratta di un appuntamento importante, perché dovrebbe coprire una delle assenze più evidenti degli ultimi anni:cosa vuole davvero la Cgil?
Ma sulle modalità organizzative aveva subito espresso più di qualche dubbio Giorgio Cremaschi, esponente della Rete28Aprile.
“Nel direttivo della Cgil ho espresso profondo dissenso sulle modalità della conferenza sul lavoro della CGIL prevista per il fine settimana. Abbiamo infatti appreso in direttivo che un ruolo centrale nella conferenza l’avranno Bersani e Vendola”.
“Alla richiesta di estendere gli inviti a tutti i candidati premier della sinistra e di garantire una maggiore indipendenza della conferenza dalla campagna elettorale del centrosinistra – aggiunge Cremaschi – la segreteria ha evitato il confronto e la presidenza si è rifiutata di far votare su questa scelta”.
“Se a questo si aggiunge il ruolo nella conferenza di Giuliano Amato – conclude Cremaschi – autore del disastroso accordo del ’92, pensionato di platino e candidato di settori del PD alla presidenza della repubblica, ne vien fuori uno sfacciato spot elettorale che danneggia profondamente ruolo ed immagine della CGIL nel mondo del lavoro”.
Dello stesso tenore e durezza anche la nota fatta circolare in mattinata da Gianni Rinaldini, coordinatore nazionale dell’area programmatica “La Cgil che vogliamo”:
“Non c’è stato nessun pronunciamento del Direttivo Nazionale della CGIL né sulla Conferenza di Programma del 25 e 26 gennaio né sul Piano del Lavoro oggetto della discussione .
E’ stata la segreteria della CGIL a decidere di convocare la Conferenza in piena campagna elettorale e a scegliere quali forze politiche invitare alla stessa.
La presentazione del Piano del lavoro, che, a detta della segreteria, dovrebbe essere la linea strategica dell’organizzazione per il prossimo futuro diventa di fatto un’iniziativa di propaganda elettorale.
Il tutto a vantaggio di alcune specifiche forze politiche del complesso mondo della sinistra, contro quell’ autonomia sindacale che è sempre stato un tratto distintivo nella forma e nella sostanza della CGIL.
In sintesi:una Conferenza e un Programma a titolo personale dei componenti la segreteria nazionale”.
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