“La Corte Costituzionale si pronuncera’ probabilmente nel giro di 4-5 mesi e noi non abbiamo la possibilita’ di aspettare 4-5 mesi” ha affermato oggi a Taranto il ministro dell’Ambiente Corrado Clini riferendosi alle vicende dell’Ilva e ai ricorsi alla Consulta della magistratura tarantina sulla legge cosiddetta “salva Ilva”
Ma ci sono stati tafferugli e momenti di tensione ai cancelli dell’ILVA, dove centinaia di operai hanno protestato perché è stato loro impedito di accedere al posto di lavoro mentre all’interno dello stabilimento era in corso la conferenza stampa del ministro Clini.
L’USB dell’Ilva aveva chiesto che fosse consentita la partecipazione alla conferenza stampa almeno ad una delegazione di lavoratori dell’ILVA, ricevendo l’assenso da parte delle forze dell’ordine ma non dei dirigenti aziendali, che hanno opposto un netto rifiuto alla presenza degli operai. L’USB ha denunciato come gravissimo il fatto che i lavoratori vengano messi a conoscenza di questioni che riguardano direttamente il proprio futuro solo dagli organi di informazione e non direttamente dai rappresentanti dello Stato e dell’ILVA.
Ma alla fine le proteste dei lavoratori dell’ILVA hanno costretto il Ministro Clini ad incontrare questo pomeriggio una delegazione dell’USB.
“Al Ministro abbiamo manifestato le ragioni dei lavoratori e le loro perplessità nel riconoscere nella famiglia Riva un interlocutore credibile, che possa ottemperare anche alla stessa legge ‘salva ILVA’ – ha dichiarato Francesco Rizzo, dell’USB Taranto, al termine dell’incontro – così come appare strumentale e di difficile comprensione la decisione di legare il dissequestro dei prodotti finiti al pagamento delle retribuzioni”.
“Abbiamo inoltre ribadito la necessità di nazionalizzare la fabbrica, sottolineando che questa richiesta è stata approvata a grande maggioranza dall’assemblea dei lavoratori” ha aggiunto Rizzo che poi ha continuato:
“Il Ministro che per descrivere la situazione patrimoniale dell’ ILVA ha parlato di una azienda alla ‘canna del gas’, ha manifestato la difficoltà dello stesso governo a trovare soluzioni alternative alla legge approvata dal Parlamento. Sulla possibilità di aprire alla nazionalizzazione, Clini ha poi sostenuto che questa è contraria alla normativa europea. Alle nostre obiezioni riguardo al fatto che una forma di intervento pubblico è prevista dalla stessa legge ‘salva ILVA’, il Ministro ha risposto che si tratta solo di una possibilità estrema. Queste parole – conclude Rizzo – ci sono apparse quelle di un governo più preoccupato di difendere l’azienda che le sorti dei lavoratori”.
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