All’indomani di una riuscita assemblea aperta all’ospedale “Pertini” e delle mobilitazioni in corso nel paese, anche il Comitato No Debito di Roma ha confermato la priorità, in questa fase di rilancio, verso l’attenzione al settore della sanità relativamente a tutte le ricadute negative che imporrà la spending review in tema di cura della salute dei cittadini e delle cittadine.
E’ stato così raccolto l’appello all’alleanza lanciato dall’assemblea del 23 gennaio presso l’Ospedale Pertini (nella quale è intervenuto anche Giorgio Cremaschi) condividendo il principio che questo serva a collegare ed unire tra loro le vertenze dei lavoratori del settore e gli abitanti di questa città penalizzati da un sistema sanitario pubblico che funziona male e funzionerà sempre peggio. I tagli della spending review sulla sanità sono e saranno pesantissimi. E’ la conferma che il pagamento del debito pubblico e dei crediti alle banche non potrà che avvenire a danno dei lavoratori, delle famiglie e dei servizi sociali fondamentali. Fermo restando la disponibilità del Comitato No Debito di Roma a partecipare alle prossime assemblee che potrebbero organizzarsi nel breve periodo, già in qualche modo preannunciate proprio nel corso dell’assemblea del 23/1 è stato deciso di iniziare con un presidio e volantinaggio presso l’Ospedale CTO di Garbatella nella prima mattinata di domani (martedi). Anche il Cto (Centro Traumatologico Ortopedico) rischia la chiusura per essere trasformato in casa di riposo per anziani, privando così non solo l’undicesimo municipio, ma tutta la città, di un centro importante per la cura ortopedica e traumatologica, che ha tra i suoi principi fondanti (presi dal sito ufficiale) “La salute è un bene fondamentale per l’individuo e la collettività”. Ci si muove intanto anche nelle altre regioni. Il Comitato No Debito e il Comitato per il diritto alla salute in Toscana, hanno convocato per il prossimo 16 febbraio una manifestazione sotto la Regione Toscana a Firenze contro i tagli alla sanità.
Qui di seguito il testo del volantino che verrà distribuito nella campagna contro i tagli nella sanità a Roma e nel Lazio:
Non si può morire di debito. Tagliano la sanità, minacciano la nostra salute, arricchiscono le banche
I governi degli ultimi venti anni hanno continuato a tagliare i servizi sanitari del paese.
Negli ultimi tre anni poi le chiusure di interi ospedali, reparti, ambulatori, servizi sono diventate insopportabili. Nel 2011 la spesa sanitaria del nostro paese era già diminuita di oltre 2,9 miliardi in meno rispetto all’anno precedente e nel 2012 è diminuita ancora di più a causa degli ulteriori tagli.
Ma perché chiudono in tutto il paese gli ospedali, eliminano i posti letto, aumentano i ticket, licenziano i lavoratori, aumentano l’età pensionabile?
Perché i miliardi risparmiati sulla salute della popolazione vengono buttati nel secchio senza fondo del pagamento del debito pubblico.
Ogni anno tra gli 80 e i 100 miliardi di euro spariscono divorati dagli interessi pagati a banche, assicurazioni, fondi di investimento italiani e stranieri i quali rappresentano l’84% dei proprietari dei titoli di stato italiani (Bot,Cct,Btp, Ctz etc.) che costituiscono il debito pubblico.
Per pagare i crediti alle banche stanno minacciando le aspettative di vita della gente.
Si va in pensione più vecchi e si riducono gli standard dell’assistenza sanitaria. In pratica il governo, le banche e i diktat dell’Unione Europea ci stanno dicendo che “dobbiamo morire prima” perché sanità, pensioni, servizi sociali sottraggono soldi che invece sono destinati alle banche.
A Roma i tagli della sanità stanno diventando pesantissimi.
Oltre ai tagli del governo ci sono anche i tagli imposti dalla Regione Lazio (prima con Marrazzo poi con la Polverini) che hanno già portato all’eliminazione di 7.500 posti letto negli ospedali laziali. Adesso si sono aggiunti anche i tagli imposti dalla spending review del governo Monti (altri 900 posti letto).
Con i nuovi tagli vogliono chiudere interi ospedali come l’Oftalmico, l’Eastman, il Nuovo Regina Margherita, il Forlanini, vogliono trasformare il Cto in residenza sanitaria per anziani, verranno chiusi reparti clinici importanti al Pertini, al San Filippo Neri e in altri ospedali ancora.
Per pagare il debito pubblico ci lasceranno senza assistenza sanitaria né ospedali dignitosi.
E’ una barbarie che va fermata unendo le forze e le lotte dei lavoratori della sanità e dei cittadini Nessun ospedale o reparto deve essere chiuso per arricchire le banche.
Nessuno deve rimanere senza una assistenza sanitaria garantita per obbedire ai diktat della Banca Centrale e della Commissione Europea
Uniamo le forze – basta con la schiavitù del debito pubblico – disdetta dei Trattati Europei
Comitato No Debito – Roma
www.nodebito.it Facebook: Comitato “no debito”
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