L’operaio morto si chiamava Ciro Moccia, aveva 42 anni ed era un dipendente diretto dell’Ilva. Il lavoratore rimasto ferito si chiama Antonio Liti, ed è un dipendente della ditta Mir, uno dei tanti contrattisti dell’Ilva.
A quanto si è saputo per ora, sono caduti, mentre erano insieme al lavoro sul piano di carico della batteria n.9 delle cokerie. Le condizioni di Liti sono gravi.
Il degrado delle condizioni di lavoro all’interno dello stabilimento sono evidenti: si tratta del terzo morto in pochissimi mesi, dopo un periodo abbastanza lungo in cui per fortuna non ce n’erano stati.
Il sindacato Usb ha indetto sciopero immediato, con il seguente comunicato.
Altri morti e feriti all’ILVA di Taranto. USB indice lo sciopero immediato
Questa mattina un altro morto e un ferito grave all’ILVA di Taranto. Sono un operaio dipendente dell’Ilva e un dipendente di una ditta di appalto dell’indotto. Altre vittime del profitto a tutti i costi, dell’illegalità e dell’ipocrisia.
USB ha immediatamente dichiarato lo sciopero di tutti i lavoratori per 24 ore e in questi minuti i suoi rappresentanti sono impegnati nel sito produttivo per parlare con gli operai e per dare indicazioni sullo sciopero. Si registrano anche inaccettabili e illegali atteggiamenti di un caporeparto dell’acciaieria che vorrebbe impedire lo sciopero e che, nel caso continuasse nel suo comportamento illegittimo ed antisindacale, sarà denunciato alla magistratura ed alle forze di polizia.
I lavoratori sono stanchi di dover subire da una parte le illegalità derivanti da una proprietà ormai non più credibile e dall’altra dalla “guerra” continua che produce morti sul lavoro e morti da lavoro. I lavoratori sono stanchi e dicono NO con lo sciopero. USB è al loro fianco in una mobilitazione che è ormai in piedi da mesi.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa