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Bologna: Caserma Sani, a piccoli passi verso il traguardo

 
Sembra sia ad un punto di svolta la vicenda della ex- Caserma “Sani”. Ieri si è svolto il primo incontro ufficiale tra il Comune di Bologna e il sindacato Asia-Usb per il riutilizzo dell’ex-Caserma Sani e anche se il gioco si svolge con tre attori principali (ASIA-USB, Comune e Demanio), il sindacato esprime la propria soddisfazione e prosegue con il presidio permanente in via Ferrarese 109 che si è installato da un mese.
Se la trattativa andrà a buon fine l”ex-area militare avrà un uso pubblico, con il coinvolgimento della rete di associazioni e realtà sociali che stanno aderendo alla campagna lanciata da Asia-Usb.
Molto dipenderà anche dal Demanio, proprietario della vasta area e dei fabbricati, cercare di accelerare la trattativa perchè come dichiara Giorgio, dell’esecutivo ASIA-USB: “i nostri iscritti e militanti necessitano di alloggi dove vivere dignitosamente essendo, molti, colpiti da sfratti e dalla crisi economica che ha colpito anche Bologna negli ultimi anni”.

Il passo di ieri appare quindi importante vista l’apertura dell’Amministrazione Comunale, non solo con l’incontro, ma anche dalla risposta data dall’ Assessore all’Urbanistica Patrizia Gabellini nella seduta di Question Time, alle domande d’attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord) sul presidio da parte del sindacato Asia USB per ottenere il ri-uso della caserma Sani.

La Consigliera chiedeva “se non ritenga indegno l’atteggiamento assunto dai rappresentanti di ASIA USB che nei giorni scorsi si sono riversati presso la sede del Quartiere Navile rivendicando l’utilizzo di alcuni stabili all’interno dell’ex caserma Sani;

– se non ritenga necessario condannare questi tipi di atteggiamenti oltraggiosi e violenti nei confronti delle istituzioni, attraverso la chiusura del dialogo ma soprattutto negando ogni tipo di concessione di spazi pubblici;

– se non ritenga che quanto messo in atto dai rappresentanti di ASIA USB altro non sia che il risultato di politiche di tolleranza che questa amministrazione ha verso ‘chi occupa o fa la voce grossa’

– se non ritenga invece necessario attivarsi presso il demanio al fine di mettere in sicurezza la struttura purtroppo oggetto di atti vandalici da parte di extracomunitari e tossicodipendenti;

– se la minaccia di occupare la sede dell’ex caserma sani è stata presa in considerazione ed in caso di risposta affermativa si chiede di conoscere come si intende agire per impedirne o meno l’occupazione.

– se il quartiere e l’amministrazione stanno valutando la possibilità di assegnare degli spazi ad Asia’.

Alla chiara matrice forcaiola ed oltretutto imprecisa della ricostruzione dei fatti accaduti, la Gabellini ha risposto chiaramente spiegando “che è attivo un tavolo tecnico tra il Comune e l’Agenzia del Demanio a seguito dell’accordo che è stato fatto il 7 di novembre 2012, e questo tavolo tecnico sta lavorando al punto specifico di una convenzione che definisca le condizioni per il riuso delle aree dismesse non ancora vendute, comunque in condizione di essere immediatamente valorizzate. E la convenzione avrà al suo interno alcuni punti in primis quali possono essere gli usi temporanei compatibili con la valorizzazione delle aree, perché questo è l’obiettivo perseguito, come regolare gli usi, quali requisiti chiedere agli assegnatari temporanei.

L’Amministrazione, assieme al Quartiere e al Demanio, in un rapporto che è continuo su questo delicatissimo punto, sta mettendo a punto i criteri per presidiare queste aree, la Sani come Prati di Caprara, dati gli evidenti problemi che il loro abbandono determina.
Un passo quindi importante e necessario per proseguire un cammino di respiro nazionale

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