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Il grido di Civitanova

Quando i feretri Romeo Dionisi, Annamaria Sopranzi e Giuseppe Sopranzi sono entrati dentro la chiesa, la gente che è rimasta all’esterno ha urlato parole come “assassini”, “Questo è un omicidio di Stato”, è un “omicidio della politica”. A queste frasi sono seguite dei coria come: “Ladri-ladri” e “dovete vergognarvi”. Una donna ha gridato verso i cronisti presenti : “Non è vero che non hanno chiesto aiuto, non glielo hanno dato”. “Abbiamo persone in condizioni di indigenza”. Era prevedibile e auspicabile che il “suicidio” di tre persone a causa della miseria determinata dalle misure del governo sulle pensioni esplodesse. E’ sintomatico che esplodesse anche in una zona del nostro paese – le Marche – che fino a pochissimo tempo fa era una delle più prospere. Poi tra chiusure aziendali, controriforma delle pensioni e migliaia di esodati lasciati senza reddito né pensione anche i punti di tenuta sociale del paese stanno venendo giù uno dopo l’altro.

A farne le spese oggi è stata solo il Presidente della Camera Boldrini, abituata a fare i conti con il dramma dei rifugiati ma forse fino ad oggi disattenta sulle emergenze sociali che stanno crescendo nel nostro paese. L’assessore al commercio di Civitanova Marche, Francesco Peroni, rilasciando dichiarazioni alla stampa così resoconta: “Abbiamo ereditato una situazione disastrosa. Il Comune è indebitato e la stessa presidente Boldrini ci ha confessato che non immaginava di trovare la sua regione attanagliata da una crisi così drammatica”.
Sarebbe stato giusto che a prendersi le contestazioni fosse stata la ministro Fornero, prima responsabile insieme a Monti e a chi lo ha sostenuto in parlamento, dei provvedimenti che hanno spinto alla disperazione decine di migliaia di lavoratori, pensionati ed esodati.

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