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Torino. Tutt’altro che risolta la vertenza dei lavoratori Rear

Rimane ancora senza risultato la garanzia offerta dal sindaco Fassino al regista Ettore Scola sul proprio intervento per il reintegro dei licenziati del Museo del Cinema che avevano contestato l’insufficienza dei livelli retributivi, al di sotto dei minimi previsti dal contratto nazionale di riferimento. Ora si sta avvicinando la 31ma edizione di Torino Film Festival con un contratto per la gestione dei servizi alla Mole Antonelliana scaduto e concesso in regime di proroga alla REAR, nonostante il perdurante sfruttamento a cui sottopone i propri dipendenti con retribuzione da fame di 4,99 euro orarie, incassandone 15,50 da contratto di servizio. È sorprendente l’insensibilità particolare ai diritti dei lavoratori espressa dal presidente del Museo del Cinema, Ugo Nespolo, nel momento in cui dichiara “Non so nulla delle vertenze legali aperte con ex dipendenti”; come è sorprendente l’apprezzamento rivolto alla REAR con l’affermazione “Posso dire che la REAR è stata fino ad ora un partner prezioso e correttissimo”. È evidente che i diritti e la dignità dei lavoratori esulano dal suo campo di interesse. Essendo il Museo del Cinema una partecipata del Comune di Torino, ora il sindaco Fassino, se è veramente sensibile ai diritti dei lavoratori su cui si è speso il regista Ken Loach rifiutando il primo premio della 30ma edizione di Torino Film Festival, e se intende rispettare la promessa fatta al regista Ettore Scola, ebbene, se Fassino intende manifestare coerenza con tutto ciò, ha la possibilità reale di imporre la riassunzione dei licenziati al suo compagno di partito e presidente della REAR, Mauro Laus, che è anche il consigliere regionale con la dichiarazione dei redditi più elevata. Nel caso Fassino dovesse scontrarsi col rifiuto pregiudiziale di Laus, potrà sempre onorare la propria promessa con l’assunzione diretta dei licenziati alle dipendenze del Comune. La USB con la campagna di autunno apre una fase di lotte a difesa dei diritti e della dignità dei lavoratori e metterà Fassino di fronte alle proprie responsabilità nella gestione degli appalti e delle partecipate del Comune. La riassunzione dei licenziati REAR rientra tra queste responsabilità.

 

 

 

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