L’Unione Sindacale di Base ha proclamato per il prossimo venerdi 6 dicembre lo sciopero nazionale nel Trasporto Pubblico Locale, attuato secondo specifiche articolazioni territoriali. Questa azione di sciopero risponde alla necessità di dare una prima urgente riposta contro le politiche del governo, che prevedono vaste e preoccupanti privatizzazioni nel settore con pesanti ricadute sui carichi di lavoro, sui salari, nonché sulla qualità e quantità del servizio alla cittadinanza. Lo sciopero è limitato a 4 ore a causa della penalizzante normativa in materia di diritto alla sciopero nei servizi pubblici essenziali, che peraltro obbliga ad escludere alcune importanti città quali: Roma, Torino, Milano, Firenze (dove lo sciopero è il 5), Salerno e Campobasso. La condizione degli autoferrotranvieri in tutta Italia non è più accettabile. Da sei anni i contratti del TPL sono bloccati, mentre gestioniclientelari e criminali, che hanno visto la pesante intromissione della politica, hanno spolpato le aziende pubbliche di trasporti. Ma la risposta ai problemi del TPL non può essere quella delle dismissioni, dell’affidamento ai privati, della riduzione del numero di aziende. Da anni l’USB si batte per i diritti degli autoferrotranvieri e per il diritto alla mobilità, con un servizio pubblico e di qualità, che rappresenti un’alternativa reale all’uso del mezzo privato. Per tutti questi motivi, l’USB chiama gli autoferrotranvieri ad aderire in massa allo sciopero nazionale del 6 dicembre. A Firenze invece lo sciopero sarà Giovedì 5 dicembre e sarà per l’intera giornata proclamato dalla Rsu di Ataf Gestioni contro la disdetta degli accordi integrativi e e la privatizzazione dell’azienda. Il servizio sarà garantito per legge nelle ore di punta, cioè dalle 6 alle 9.15 e dalle 11.45 alle 15.15, anche se la tensione tra i lavoratori è altissima e potrebbero saltare le cosiddette “fasce di garanzia”.
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