Il tribunale di Taranto ha rigettato il ricorso della Fiom volto ad annullare le elezioni rsu all’Ilva, elezioni nelle quali la Fiom ha subito una severa sconfitta e l’Usb è diventato il secondo sindacato nella più grande fabbrica italiana. Un motivo di più per riaffermare che i delegati devono essere eletti direttamente dai lavoratori e senza quote riservate.
La sentenza del Giudice Pensato, del Tribunale di Taranto, ha messo una parola definitiva sul ricorso presentato dalla FIOM con l’obiettivo di arrivare prima alla sospensione delle procedure elettorali di rinnovo e poi degli effetti dell’avvenuta elezione delle RSU all’ILVA di Taranto.
“La FIOM, contestando la decisione presa da UILM e FIM di applicare le regole dell’accordo interconfederale del 1993, che prevede la riserva del 30% per i firmatari del contratto nazionale, chiedeva l’applicazione dell’accordo del 31 Maggio 2013, fortemente limitativo dei diritti sindacali per tutte quelle organizzazioni che non hanno sottoscritto l’accordo stesso”, spiega Paolo Sabatini, dell’Esecutivo confederale USB.
Prosegue Sabatini: “Peccato che, come ha rilevato il giudice, la FIOM insieme a FIM e UILM ha risposto picche all’invito rivolto dall’ USB lo scorso maggio, finalizzato a procedere con metodi democratici alle elezioni delle RSU all’ILVA, che erano ampiamente scadute”.
“L’USB resta convinta, così come ha sostenuto fin dal 1993 e dichiarato durante l’intera fase elettorale all’ILVA, che tutti i delegati debbano essere eletti dai lavoratori e dalle lavoratrici, senza alcuna quota riservata, e in tutti i posti di lavoro”, conclude Paolo Sabatini.
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