Nel giro di due notti 32 operai, che stavano eseguendo lavori di manutenzione all’interno del tunnel sotto la Manica, sono stati ricoverati in ospedale per avvelenamento da monossido di carbonio. I primi diciannove la notte tra sabato e domenica scorsa. Una sessantina di operai si apprestava a cambiare i binari sulla linea Calais (Francia) e Folkestone (Regno Unito) quando, intorno alle 2.30 di domenica uno di loro si è sentito male ed è stato trasportato in ospedale a Calais dove gli è stato diagnosticato un grave avvelenamento da monossido di carbonio. L’uomo è stato poi trasferito in un ospedale di Lille, nel nord della Francia. Intanto altri diciotto lavoratori venivano colti da malore e venivano ricoveratati negli ospedali di Calais, Boulogne-sur-Mer e Dunkerque: stessa diagnosi: avvelenamento da monossido di carbonio. Gli altri quarantuno operai venivano fatti tornare a casa, i lavori si fermavano e veniva aperta un’inchiesta. E la notte dopo, sempre nella stessa tratta, altri tredici operai venivano ricoverati in ospedale per avvelenamento da monossido di carbonio, mentre tutti gli altri venivano fatti evacuare.
“Stiamo cercando di capire che cosa sia successo” – aveva dichiarato alla stampa, subito dopo il primo “incidente”, un portavoce di Eurotunnel, società privata franco-britannica concessionaria del tunnel della Manica per 99 anni che la scorsa settimana ha annunciato il superamento del miliardo di dollari di ricavi. “I sensori nel tunnel non hanno segnalato livelli eccessivi di monossido di carbonio”, aveva aggiunto.
Forse, con un mliardo di ricavi, qualche sensore per i gas si può anche installare…
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