I lavoratori e l’Usb dell’Ama (la Spa municipalizzata che si occupa dei rifiuti nella Capitale) manifestano questa mattina alle 11.30 sotto la direzione dell’azienda in via Calderon de la Barca. Le loro richieste sono esplicite: azzeramento dell’intero managment dell’Ama; rimozione dei “41” dagli incarichi di responsabilità; cancellazione dei superminimi e riduzione drastica delle remunerazioni dell’intero gruppo dirigente.
Da dove nasce questa rabbia così circostanziata dei lavoratori dell’Ama? Nasce dalla scoperta di retribuzioni stellari di alcuni dirigenti – 41 per l’esattezza – addirittura “secretate”. La gestione dell’Ama durante la giunta Alemanno, ha riempito gli organici di dirigenti diventati inamovibili per contratti blindati e personalizzati con retribuzioni elevatissime, talmente elevate da essere coperte da segreto. Il sistema delle alte retribuzioni secretate è stato introdotto nel 2008, dall’ex amministratore delegato Franco Panzironi, uomo dell’ex sindaco Alemanno . All’Ama, la municipalizzata che si occupa dei rifiuti della capitale d’Italia, esiste un doppio regime di erogazione degli stipendi. Le buste paga dei lavoratori «normali» sono accessibili. Alcune decine di dipendenti – perlopiù funzionari e dirigenti – che al tempo della Parentopoli alemanniana hanno ottenuto consistenti aumenti di stipendio, è stata invece creata una rete di protezione. Per individuare e censire i «protetti» occorre utilizzare un codice: “sede 90”. Se il dipendente rientra in questo “file” nessuno ci potrà mettere il naso e potrà usufruire di superminimi che oscillano tra i 10 e i 45mila euro.
In compenso con i progetti di tagli, licenziamenti previsti dalle privatizzazioni imposte dall’ultimo decreto del governo su Roma, i lavoratori dell’Ama saranno gli unici ad essere esposti ad ogni tipo di rappresaglia, intimidazione, ricatto.
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