Centinaia di lavoratrici e lavoratori del Lazio sono arrivati questa mattina in corteo fino alla sede della Presidenza della Regione Lazio rispondendo allo sciopero regionale convocato dalla Usb. La posta in gioco sono l’uso dei fondi europei per rispondere alle crescenti domande sociali penalizzate dalla crisi e dalle misure di austerity: lavoro, reddito, emergenza abitativa, sanità, trasporti.
Le politiche di tagli e il Patto di Stabilità abbattono sui servizi e sui redditi la scure dei diktat imposti dalla Troika europea, eppure ogni anno miliardi di euro non vengono utilizzati o utilizzati poco e male e riprendono la strada di Bruxelles.
Il corteo vedeva ben presenti e combattive le lavoratrici delle ditte esternalizzate nella sanità e nei servizi, i tramvieri della aziende di trasporto, i lavoratori della sanità ma anche gli inquilini resistenti in lotta contro gli sfratti e i superaffitti e i movimenti sociali attivi sul terreno della disoccupazione e del reddito. Un fronte sociale ampio che ha compreso e preso in mano una “posta in gioco” rilevante come i fondi europei, una risorsa sulla quale le istituzioni confidano sull’ignoranza e la burocrazia per rinunciare ad un loro utilizzo finalizzato alle esigenze sociali. Quando si usano alla fine si rivelano una regalìa ai soggetti privati. Un gioco che va fatto saltare.
Con lo sciopero regionale e la manifestazione di oggi l’USB ha inteso aprire una nuova stagione di rivendicazione, per il diritto all’informazione, alla trasparenza e alla partecipazione di tutta la collettività in merito alla nuova programmazione per l’utilizzo dei fondi europei 2014-2020, che per la Regione Lazio ammontano ad oltre un miliardo e mezzo, ed in particolare sulla gestione di quelli destinati all’occupazione e al reddito, per lo sviluppo sociale, economico e sostenibile del territorio.
L’USB, è convinta che tali fondi non vadano distribuiti a pioggia alle imprese o alle cordate clientelari, ma debbano essere concentrati su servizi di interesse collettivo, per quali il mercato o non ha interesse o ha già dimostrato la sua inadeguatezza, rivendica il diritto ad essere formalmente parte dei tavoli di partenariato, a cui le amministrazioni sono obbligate dalla normativa europea.
Dopo il corteo una ampia delegazione è stata ricevuta dagli assessori competenti. Scriviamo mentre è scesa solo una parte della delegazione. “Li abbiamo incastrati” è il commento “ma c’è ancora molto fumo da diradare”. Si è aperta una bella partita che forse può diventare una indicazione generale anche in altre regioni.
Vedi l’intervista video con Guido Lutrario (Usb)
Al termine dell’incontro tra la delegazione e la Regione Lazio è stato diffuso questo comunicato
FONDI UE: INCONTRO TRA REGIONE LAZIO, USB E MOVIMENTI
Successivamente alla manifestazione di questa mattina si è svolto un tavolo tra la Regione Lazio rappresentata dal vicepresidente Massimiliano Smeriglio e l’assessore al Bilancio Alessandra Sartore e una delegazione dei rappresentanti della confederazione USB e dei movimenti per il diritto all’abitare e dei movimenti contro l’austerity e la precarietà.
Durante la riunione sono emersi tra i principali temi di interesse delle parti rappresentate disoccupazione e precarietà, diritto all’abitare, diritto alla salute, diritto allo studio e vertenze territoriali. Temi, che a seconda delle specificità, si valuterà su quali tavoli tecnici affrontare.
Con particolare riferimento agli ambiti previsti nella programmazione dei fondi europei 2014-20, a partire dal codice di condotta europeo del partenariato, gli esponenti della Giunta regionale hanno assicurato piena disponibilità a formalizzare un rapporto di partenariato allargato e a trovare modalità di coinvolgimento per tutte le fasi previste dal regolamento europeo: programmazione, controllo e valutazione. Il primo passo sarà rappresentato dalla convocazione di un tavolo tecnico previsto per le prossime settimane.
Roma, 28 marzo 2014
REGIONE LAZIO, CONFEDERAZIONE USB, MOVIMENTI PER IL DIRITTO ALL’ABITARE E MOVIMENTI CONTRO L’AUSTERITY E LA PRECARIETÀ
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