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Decreto precari: l’Usb denuncia l’Italia alla Commissione Europea

L’Unione Sindacale di Base presenterà una denuncia alla Commissione Europea per violazione del diritto comunitario da parte dello Stato Italiano in merito al decreto legge 20 marzo 2014, il “pacchetto Renzi” sul lavoro, con cui si modifica la normativa di contratti a termine e apprendistato.

La richiesta di apertura della procedura di infrazione nei confronti dell’Italia accompagna l’analoga denuncia già presentata dall’Associazione Nazionale Giuristi Democratici e mette in rilievo come il decreto Renzi si ponga in contrasto con il diritto comunitario ed in particolare con la direttiva 1999/70/CE del Consiglio dell’Unione europea, del 28 giugno 1999, in materia di lavoro a termine, e con quanto già sancito in alcune sentenze dalla Corte di Giustizia Europea, nonché con quanto previsto dalla Costituzione italiana. 

L’USB ricorda inoltre che nel 2013 ha già presentato una denuncia riguardo la mancata applicazione della direttiva 1999/70/CE da parte dell’Italia per quanto concerne i precari degli Enti di Ricerca (in allegato): circa 3.000 unità, mantenuti da anni in condizione di incertezza – ed a rischio licenziamento in diversi istituti. Tale denuncia sta proseguendo nel suo iter e verrà suffragata dagli ulteriori elementi di prova richiesti dalla Commissione. 

Anche con tali iniziative l’USB intende contrastare la ulteriore precarizzazione e l’annullamento dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori italiani perseguita dal governo Renzi, che con il decreto oggetto della denuncia e con l’annunciato “Jobs act” si accinge a stravolgere le normative italiane in materia di lavoro.

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