Dura protesta ieri pomeriggio a Livorno da parte dei lavoratori Ctt Nord contro la privatizzazione e il conseguente peggioramento delle condizioni di lavoro.
Il corteo è partito dal deposito degli autobus di via Meyer, si è snodato per il lungomare e piazza Mazzini, proseguendo poi per via Grande fino ad arrivare al Comune.
Come mostriamo sotto nei link del nostro reportage fotografico e video, soggetto principale della protesta è stato il Pd, contestato pesantemente con cori e striscioni. Lungo il percorso, all’altezza di piazza Grande, ci sono stati anche forti momenti di tensione alla sede del comitato elettorale Pd per Ruggeri sindaco, con cori di accuse e inviti chiari ad andarsene da Livorno: “fuori il Pd da Livorno”, era il coro ripetuto con maggior frequenza.
Oggetto della protesta dei dipendenti le decurtazioni in busta paga che arrivano anche a 150-200 euro al mese, conseguenza della privatizzazione del servizio pubblico, ma più in generale tutti gli effetti delle ultime scelte politiche in materia di trasporto pubblico locale.
Di seguito i link con le foto e i video della protesta. Redazione – 19 maggio 2014
Il corteo arriva sotto il Comune
“Fontana bugiardo, c’hai rovinato”
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#Livorno. Sciopero e corteo Ctt Nord
SCIOPERO E CORTEO DEI LAVORATORI DELLA CTT. TANTA LA RABBIA E LA VOGLIA DI LOTTARE
Un corteo così, proprio non ce lo aspettavamo. Determinatezza, rabbia, spontaneità e disposizione alla lotta. Così potremmo provare a definire questo corteo, composto da quasi 400 lavoratori (pressoché la totalità e provenienti anche da altre città) della CTT Nord, il Consorzio Toscano Trasporti che gestisce il trasporto pubblico nelle province di Livorno, Pisa e Lucca.
Le ragioni della protesta sono presto dette: la riduzione salariale di 300€ dalla busta paga a causa dei contratti integrativi applicati lo scorso inverno, di cui ci ricordiamo le clamorose giornate di sciopero di Dicembre a Genova e Firenze, appoggiate anche dagli autoferrotramvieri di Pisa e Livorno. Ma a seguito di quelle giornate le maxi multe arrivate ai lavoratori sono inverosimili: 25000€ multate alle varie sigle sindacali della CTT Nord, solo perché a Dicembre i lavoratori hanno deciso di scendere in piazza e scioperare senza preavviso.
Ad aggravare il tutto, 60 esuberi previsti nei prossimi mesi dal Consorzio, a causa del taglio di molte linee. Motivo di questi tagli e dei conseguenti esuberi? La privatizzazione di un servizio essenziale come il trasporto pubblico. Esattamente come accade per Trenitalia, le linee a maggior profitto vengono mantenute, tutte le altre tagliate perché ritenute inefficienti, con conseguente enorme disagio per chi ne usufruiva. Ecco, quindi, la vera logica che sottostà ai processi di privatizzazione: mentre prima il trasporto pubblico era un servizio e perciò corrispondeva ad una funzione sociale, adesso, diventando azienda a causa della privatizzazione, l’unica logica da seguire e quella di far profitti. E giù allora di tagli alle linee e ai salari, e licenziamenti a raffica per risparmiare fino all’ultimo centesimo.
Ma chi pensava che i lavoratori incassassero tutto questo senza che neanche provassero a lottare, si è di gran lunga sbagliato.
I lavoratori, decisi e determinati, hanno attraversato le vie della città volantinando alla cittadinanza le proprie ragioni di sciopero, mostrando compattezza e risoluzione nel proseguire lungo tutto il percorso. Tanta la rabbia e la propria volontà di manifestarla, dai petardi esplosi agli slogan contro il PD e i vertici della CTT.
Uno dei momenti più interessanti è stato il passaggio davanti alla sede del comitato elettorale del PD che è stata vivacemente contestata, in maniera del tutto spontanea, da parte dei lavoratori.
Termine del corteo, il comune di Livorno, bersagliato da piccoli petardi e ricoperto di striscioni, a testimoniare la rabbia di questi lavoratori.
Questo è stato soltanto uno dei piccoli passi di questa lotta, che continueremo a seguire, portando solidarietà e sostegno. Il cammino per la vittoria è ancora lungo, ma continueremo a lottare a fianco di questi lavoratori per garantirla.
da Senza Soste
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