Beh, le coincidenze sono spesso un bel segnale… Neanche il tempo di salire sulla poltrona di sindaco e già qualche problema di meno per Virginia Raggi.
Acea, munipalizzata anomala che si occupa di acqua e de energia, perché quotata in borsa, dovrà per forza di cose veder licenziato il management, la cui sostituzione spetta per statuto al sindaco di Roma.
Intanto perché il titolo ha raggiunto i nuovi minimi da inizio anno, “complice” anche le polemiche elettorali (non per caso anche Iren, società torinese con le stesse caratteristiche, ha toccato il fondo dopo i ballottaggi).
La presidente di Acea, Catia Tomasetti, consapevole di non essere proprio ben vista dalla nuova amministrazione, starebbe già facendo le valige (“Potrei decidere di fare un passo indietro”). Non commuovetevi troppo, non resterà disoccupata, visto che è anche – tra le altre cose – presidente della Banca di Cesena… Semmai c’è da chiedersi dove trovava le energie per fare tutte quelle cose insieme (dirigere Acea non è un gioco da fare nel dopolavoro, e neanche dirigere una banca…).
Sembra invece intenzionato a resiste l’amministratore delegato, Alberto Irace, anche lui nominato da Ignazio Marino ma criticato apertamente dai Cinque Stelle.
Stesso clima in Ama, società di raccolta dei rifiuti che ebbe la ventura di esser gestita da Franco Panzironi (ai tempi di Alemanno), poi finito agli arresti, e addirittura con il naziskin Stefano Andrini (per qualche anno latitante in Croazia, ai tempi della guerra civile nell’ex Jugoslavia) nominato amministratore delegato della controllata Servizi Ambientali. Daniele Fortini, presidente e amministratore delegato, si presenterà dimissionario al nuovo sindaco.
Anche in Atac i vertici stanno riempiendo gli scatoloni. Il direttore generale Marco Rettighieri, un modello, secondo Matteo Renzi, si dimetterà invece consegnando la lettera a Armando Brandolese, nominato amministratore unico dal prefetto-commissario Tronca (anche lui pronto al dovuto passaggio di consegne).
Ma le pulizie di inizio estate vanno accelerando anche per iniziativa della magistratura. Stamattina ci sono stati arresti e perquisizioni per dipendenti del Comune di Roma e imprenditori coinvolti in una vicenda di corruzione. Una inchiesta della Procura su un giro di mazzette che riguarda la gestione di alcuni campi nomadi della Capitale. Il giro di tangenti riguarda funzionari del dipartimento politiche sociali e salute del Comune e risale al periodo compreso tra la fine del 2013 e il marzo del 2014. Non sarebbe però un pendant dell’inchiesta su Mafia Capitale, ma un ramo autonomo che investe una coop “concorrente” di quelle controllate da Buzzi e Carminati.
I reati contestati sono corruzione, falso in atto pubblico e turbativa d’asta. Raggiunti da provvedimento di custodia cautelare in carcere gli imprenditori delle coop, Roberto Chierici, Massimo Colangelo , Loris Talone e Salvatore di Maggio. Ai domiciliari il funzionario del Comune di Roma, Alessandra Morgillo e il vigile urbano Eliseo De Luca. Disposta una misura interdittiva per il funzionario Vito Fulco. L’ordinanza di arresto è stata firmata dal gip Flavia Costantini su richiesta del procuratore aggiunto Paolo Ielo e dei sostituti Carlo Lasperanza, Edoardo De Santis, Luca Tescaroli e Maria Letizia Golfieri. Nel procedimento risulta indagata anche Emanuela Salvatori, la funzionaria del Comune che lo scorso novembre è stata condannata a 4 anni di reclusione, in abbreviato, per i suoi affari con il ‘ras’ delle cooperative Salvatore Buzzi in uno dei rivoli di Mafia Capitale.
E ancora non sono stati aperti armadi e cassetti riservati… Se questo avverrà, ci sembra probabile che la Raggi farà fatica a trovare un’opposizione in Consiglio, visto il temporaneo trasferimento a Regina Coeli…
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