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Sciopero alla distribuzione bagagli, Fiumicino bloccato

Può funzionare un aeroporto licenziando la gente un tanto al chilo? No, naturalmente.

La dimostrazione empirica oggi a Fiumicino, dove i “geniali” amministratori dell’Alitalia – seguendo le procedure decise per dare a Etihad un’azienda “alleggerita” dal persnale considerato “in eccesso” – hanno bloccato i badge di 25 addetti alla distribuzione bagagli. A quel punto è partito lo sciopero spontaneo degli altri lavoratori e lo scalo ha cominciato ad andare in tilt.

La nota di Alitalia trasuda imbarazzo e incompetenza:

«A causa di un disguido interno – fanno sapere fonti Alitalia – sono state disattivate questa mattina le postazioni di 25 lavoratori Alitalia dello scalo di Fiumicino che, soltanto domani, sarebbero dovute essere disattivate in coincidenza con la consegna a questi lavoratori delle lettere di messa in mobilità. Questo disguido ha creato un po’ di agitazione tra i lavoratori provocando qualche ritardo nella consegna o nel riavvio di alcune centinaia di bagagli in transito, che saranno prontamente riconsegnati dalla compagnia nel minor tempo possibile».

Un licenziamento anticipato di 24 ore, insomma. Che ansia devono avere quelli del cda per cadere in un infortunio del genere…

Da ieri Alitalia-Etihad ha infatti avviato l’operazione di mobilità per addetti al check-in, personale di scalo, piloti ed assistenti di volo, come previsto dal “piano di esuberi” elaborato in seguito all’acquisto della compagnia da parte della società degli Emirati Arabi (il 49% è molto più di una normale “quota di controllo”; ed è stata mantenuta al di sotto del 50% solo per non cadere sotto i fulmini dell’Unione Europea, che già oltre 20 anni fa aveva deciso che Alitalia doveva diventare una compagnia regionale sotto il controllo di Air France).

Entro la fine della prossima settimana, però, la notifica del licenziamento raggiungerà tutti i lavoratori che fanno parte della lista degli “esuberi” e che attualmente operano all’interno delle palazzine dell’area tecnica dell’aeroporto di Fiumicino, dove sono ospitati uffici, varchi-equipaggi e l’aerostazione di Alitalia. Si tratta di 994 lavoratori, a metà dei quali (ma senza far nomi, ovviamente…) è stato promesso il ricollocamento attraverso società terze, ma collegate esclusiamente  al comparto volo.

 

 

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