E meno male che Renzi aveva promesso di intervenire sull’azienda! Dopo le manganellate in strada a Roma, ieri l’azienda ha deciso che non pagherà gli stipendi fino alla ripresa del lavoro, attualmente fermo a causa dello sciopero a oltranza. Per chi non conosce le regole contrattuali: in caso di sciopero i lavoratori partecipanti non vengono pagati per le ore non lavorate, questo è ovvio. Ma l’Ast ha deciso una cosa molto diversa: non pagare gli stipendi per le ore già lavorate nel corso del mese di ottobre. Una violazione contrattuale, un abuso e un ricatto aperto a tutti i lavoratori in lotta.
Insomma: manganellati dalla polizia e affamati dall’azienda. Renzi fa capire bene quanto sia stato “importante” il suo intervento…
Non lascia spazio a intepretazioni diverse la nota aziendale diffusa ieri: “ Acciai speciali Terni precisa di avere già anticipato nel comunicato del 24 ottobre scorso che le difficoltà nello svolgimento delle normali prestazioni lavorative avrebbero potuto comportare un ritardo nella normale erogazione degli stipendi del mese. Al ristabilimento della necessaria operatività aziendale, l’erogazione delle retribuzioni di ottobre verrà immediatamente effettuata con priorità assoluta e auspica che tale operatività possa essere ripresa con la massima urgenza”.
Da sottolineare le preoccupazione accorata mostrata nei confronti delle “maestranze” (” l’erogazione delle retribuzioni di ottobre verrà immediatamente effettuata con priorità assoluta”) nel mentre si dice chiaramente che lo stipendio non arriverà finché non sarà ripristinata la normale “operatività aziendale”…. Anche qui, Berlusconi e Renzi hanno fatto scuola: chiagne e fotte.
La decisione è arrivata subito dopo il blocco della superstrada E45, tra Orte e Terni (quella che secondo Lupi dovrebbe oltretutto di ventare un’austrada a pagamento, data in concessione a qualche amico del governo).
La notizia non contribuisce certo a “svelenire il clima” – come chiesto dal sindaco ternano Leopoldo Di Girolamo. Anzi, sembra rafforzare la determinazione dei lavoratori, che in ogni caso dovrebbero proseguire lo sciopero almeno fino a giovedì.
L’assemblea dei lavoratori:
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