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Sardegna. Minatori dell’Igea barricati nei pozzi

L’Igea è una società in house della Regione che si dovrebbe occupare di messa in sicurezza, bonifica e ripristino ambientale di diversi siti minerari dismessi . Avrebbe avuto il compito di bonificare 31000ha di aree minerarie dismesse.

Già un anno fa i giornali titolavano “Scricchiola il carrozzone Igea”: i motivi di questo scricchiolio erano dovuti al fatto che la Magistratura di Cagliari aveva deciso di vederci chiaro sulla gestione di Igea. Una gestione che si può definire “allegra”. Allegra nel senso che i pubblici danari venivano spesi per compiti e scopi che nulla avevano a che fare coi fini per i quali la società era stata creata.

La lotta dei lavoratori Igea ha avuto giovedi scorso una giornata di dura protesta , infatti hanno proclamato lo sciopero generale. Blitz a Iglesias negli uffici della Regione che si occupano del settore minerario. Manifestazioni anche in altri siti Igea, da Furtei alla miniera di Lula dove i dipendenti sono scesi nel pozzo a 80 metri di profondità. Intanto l’assessorato dell’Industria aveva convocato un incontro per il 7 novembre , che è stato anticipato al pomeriggio di martedì 4 novembre. I sette minatori di Lula (Nuoro) si sono asserragliati a 80 metri di profondità nel pozzo di Sos Enattos: protestano per gli stipendi arretrati e per il futuro del loro lavoro, che appare sempre più incerto.

I dipendenti dell’Igea, esausti dopo mesi di trattative che a loro dire non hanno portato a niente, hanno deciso di iniziare questa singolare protesta: “Da qui non usciremo,se non avremo risposte certe da parte della Regione” hanno dichiarato. Il loro obiettivo è quello di avere pagati i 5 mesi di stipendio, ancora non saldato e che ha mandato 25 famiglie sul lastrico, oltre a chiedere certezze e capire quale sia il futuro della miniera Lula . Ai minatori di Lula, intanto, sabato mattina è arrivata la solidarietà di Salvatore Asproni, 99 anni, il più vecchio minatore di Lula. Asproni è arrivato a Lula intorno alle 10 da Cagliari dove da qualche anno vive con la figlia. “Ho letto la notizia sul giornale – ha raccontato all’ANSA – e sono voluto venire per incontrare i miei colleghi, ma non ce l’ho fatta a scendere nei pozzi, sono saliti loro ad uno ad uno per salutarmi”.

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