E’ stato dato il via da parte della Conferenza Stato/Regioni ad una proposta di decreto del Ministero delle Infrastrutture (Lupi) e a quello degli Affari Regionali (Lanzetta) che prevede la dismissione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (ex IACP, Comuni, vari Ater, Arte, Aler, ecc.)
In un paese dove l’unico segmento del mercato abitativo che è assolutamente carente è quello dell’alloggio a canone sociale e calmierato continua da parte del Governo Renzi-Lupi il processo di liquidazione degli alloggi pubblici, quel poco che rimane (l’E.r.p. in Italia è al 3,5% sul totale degli alloggi; in Francia, Germania e Inghilterra è superiore al 20%).
Proprio in questi giorni è partita una feroce campagna sui media nazionali contro le case popolari, a Milano e altrove, che partendo dalla denuncia del fenomeno delle occupazioni – favorito dalla colpevole mancanza della gestione di questo importante patrimonio pubblico e dalla totale assenza di una politica della casa – sta preparando il terreno alla totale privatizzazione dell’edilizia pubblica per ancora favorire la speculazione immobiliare e la rendita.
In applicazione delle disposizioni previste dal ‘Piano Casa’ di Lupi approvato a marzo 2014 il decreto prevede:
– La predisposizione da parte degli enti proprietari, entro quattro mesi dalla sua pubblicazione sulla G.U., di specifici programmi di alienazione dando priorità ai condomini misti con proprietà pubblica inferiore al 50%, agli alloggi degradati e fatiscenti (venduti in blocco), o degli alloggi i cui oneri di manutenzione e ristrutturazione siano insostenibili per l’ente proprietario;
– L’effettuazionedella vendita mediante bandi ad asta pubblica, che partirà dal prezzo di mercato stabilito dall’O.M.I. e determinato da una perizia tecnica dell’ente gestore;
– Il diritto di prelazione, entro appena 45 giorni, agli assegnatari in regola con i requisiti di permanenza che potranno acquistare al prezzo stabilito dall’asta;
– Il trasferimento coercitivo in altri alloggi di chi non può acquistare i propri alloggi ma che è in regola con i requisiti e con i pagamenti.
Dopo l’inutile ‘Piano Casa’ il Governo, con questo ulteriore provvedimento, avvia un processo di cancellazione definitiva dell’edilizia residenziale pubblica (circa 800.000 alloggi).
L’ASIA-USB denuncia questo nuovo attacco alle condizioni di vita dei settori popolari più deboli, che si troveranno costretti a misurarsi con l’improvviso problema di acquistare a prezzi di mercato il proprio alloggio oppure a vederselo vendere all’asta a terzi. Quest’ultima sarà l’unica soluzione riservata a migliaia di inquilini considerati occupanti senza titolo.
L’ASIA-USB invita gli inquilini delle case popolari alla mobilitazione per fermare la speculazione sui nostri alloggi, per difendere il diritto alla casa per tutti, per rilanciare l’edilizia pubblica.
Asia – Usb
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