Sono bastate poco più di 24 ore alla Giunta Marino per avviare la mortificazione del risultato referendario, da cui è stato affermato un chiaro NO al monopolio sindacale, alla logica distruttiva del servizio pubblico e della dignità di ogni singolo lavoratore e lavoratrice di Roma Capitale.
La Giunta capitolina, che sta per riunirsi nel pomeriggio di oggi, sembra in procinto di fare passi indietro rispetto alla sospensione degli accordi per il settore educativo e scolastico, che erano stati rinviati con una delibera a settembre prossimo: una rappresaglia nei confronti dei sostenitori del No? Di sicuro ne farebbero le spese quelle lavoratrici e quei genitori che si opposero all’atto unilaterale del 1° agosto 2014 e alla pre-intesa del 5/6 febbraio 2015.
Anziché assumere atteggiamenti che appaiono più consoni ai sistemi dittatoriali, il vertice del Campidoglio dovrebbe abituarsi alle regole della democrazia e al rispetto delle relazioni sindacali, avviando immediatamente la riapertura del tavolo negoziale, richiesta formalmente dall’USB nella giornata di ieri.
Sappia il Sindaco Marino che ha ancora la possibilità di ricucire un rapporto con i dipendenti di Roma Capitale, ma sappia anche che, se non si adopererà in tal senso, la nostra reazione sarà durissima.
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