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Turchia: in sciopero gli operai di Fiat, Renault e Ford

Gli operai che lavorano nella fabbrica del colosso automobilistico statunitense Ford si sono uniti agli scioperi che stanno interessando da più di una settimana gli impianti in Turchia dei costruttori Renault e Fiat.
La protesta è iniziata il 14 maggio nella più grande fabbrica di auto del Paese, la Oyak-Renault di Bursa (nel nordovest della Turchia), e s’è poi estesa al sito industriale della Tofaş (sempre nella stessa città) dove invece si producono le automobili della Fiat. I lavoratori chiedono aumenti salariali e una maggiore agibilità sindacale criticando anche alcune organizzazioni sindacali concertative che accusano di non averli tutelati a sufficienza a beneficio dei profitti e degli obiettivi delle rispettive aziende.
Per quanto riguarda la Ford Otosan, un joint venture tra la Ford e la Koch Holding che produce in due siti a Kocaeli, in un comunicato aziendale ripreso dalla Cnn-Turk si legge che gli impianti hanno “interrotto mercoledì temporaneamente la produzione…a causa della mancanza di materie prime. Ma l’agenzia di stampa Dogan ha riferito che il vero motivo dello stop è uno sciopero con le medesime richieste dei loro colleghi delle altre fabbriche. Negli impianti Ford lavorano complessivamente 6mila operai.
Lo sciopero sta avendo una forte ripercussione sul paese. «Renault potrebbe riconsiderare il proprio investimento in Turchia» ha detto Jean Christophe Kugler, responsabile della regione Eurasia per la Renault, che cerca così di ricattare i lavoratori. Una minaccia che peserà sicuramente sull’andamento della vertenza, considerando che la Oyak-Renault è una joint venture fra l’azienda multinazionale francese e il fondo pensione dell’esercito turco.

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