Persino quelli de IlSole24Ore sono costretti a notare che “In Germania si contratta e si sciopera (vedi i ferrovieri) per ottenere aumenti più lauti, in Italia si susseguono casi di aziende che tagliano posti e azzerano contratti integrativi, come Auchan. Questa volta tocca a Ikea, che, hanno fatto sapere oggi i sindacati, «ha deciso di annullare unilateralmente la contrattazione integrativa applicata agli oltre 6mila dipendenti dei 21 punti vendita italiani».
Il taglio taglio al salario viene calcolato per ora in un 18-20%, a partire dal mese di settembre. Saltano infatti le maggiorazioni salariali legate a domeniche e festivi e i premi produzione che costituiscono una parte determinante degli stipendi di oltre 6mila dipendenti, distribuiti in 21 punti vendita in tutta Italia.
I sindacati presenti in azienda – quelli “complici”, ma prmai anche loro sul punto di essere messi alla porta – hanno dichiarato 16 ore di sciopero (metà su scadenza nazionale, l’altra metà scadenzata a livello territoriale).
Ikea Italia ha replicato in una nota di ritenere necessaria una revisione dei contenuti dell’attuale contratto integrativo aziendale (Cia), «stipulato ormai 4 anni fa: il contesto economico degli ultimi anni è radicalmente mutato e impone di rivedere i contenuti del Cia per garantire un futuro solido e sostenibile a Ikea in Italia».
Todo cambia, meno il dispotismo padronale…
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