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Bologna: sotto la Regione un nuovo appello per tutti gli inquilini e assegnatari: La casa è un diritto!

Sotto la Regione Emilia Romagna è tornata ieri mattina a farsi sentire la voce delle realtà sindacali che lottano per il diritto all abitare, ASIA USB e ADL COBAS.

Ieri infatti, il consiglio regionale doveva votare gli emendamenti che modificheranno il regolamento per l’accesso all edilizia popolare pubblica.

Il punto principalmente messo in discussione è quello che richiederà come prerequisito di accesso alle case popolari almeno 3 anni di residenza nella città dove viene fatta domanda. Questo causerebbe una limitazione agli accessi alle case popolari, aggravando una situazione già di per sè molto critica, a fronte di una sempre maggiore precarietà lavorativa che costringe sempre piu persone a maggiore flessibilità e mobilità anche sul territorio.

Non a caso, come dichiara ASIA USB “la proposta di questo emendamento viene dalla Lega Nord, e ha trovato il pieno appoggio del PD, creando così un asse granitico tra forze che giocano ruoli apparentemente contrapposti nel teatrino di maggioranza e opposizione”.

Inoltre questa misura taglia le gambe a tutti coloro che hanno scelto di lottare per il proprio diritto alla casa occupando stabili sfitti, in piena coerenza con l’infame articolo 5 del Piano Casa secondo cui chi occupa non può avere la residenza.

I manifestanti al loro arrivo si sono trovati l’ingresso ai palazzi della Regione blindato da una schiera di poliziotti e carabinieri in tenuta antisommossa. Alla richiesta dei sindacalisti di poter accedere per assistere alla votazione, il commissario ha risposto che l’ordine era quello di non fare entrare nessuno dei delegati sindacali, anche se questi fossero stati disposti a farsi identificare prima di accedere all’edificio. Quando finalmente è stato concesso l’accesso a una delegazione di otto persone, queste hanno atteso fino alle 13.00 che la giunta discutesse gli emendamenti all ODG, per prendere atto del fatto che la discussione sarebbe stata ulteriormente rimandata alle 15.00 del pomeriggio, nonostante l’opposizione di SEL e M5S.

Chiaramente il tentativo della giunta è stato quello di discutere a porte chiuse uno dei punti piu spinosi che riguardano la gestione dell’emergenza abitativa, e visto anche il gioco del rimando subdolo della giunta regionale, il presidio è stato sciolto comunque, rilanciando la costruzione di una mobilitazione generale e continuativa che coinvolga gli inquilini e assegnatari ACER e che faccia vibrare le mura del palazzo della Regione contro il restringimento dei canoni di accesso al patrimonio ERP.

L’appello finale di ASIA USB, in un comunicato uscito in serata, si rivolge quindi a tutti gli interessati: “A tutti gli inquilini di case popolari e a tutti coloro che ne vorranno fare richiesta: uniamoci nella lotta per bloccare questa delibera, la casa è un diritto che deve essere garantito a tutti!”

 

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