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Emergenza sfratti. Resistenza e manifestazioni

Come avviene oramai da tempo centinaia di inquilini si stanno mobilitando in difesa di numerosi abitanti con l’Ufficiale giudiziario alle porte. A Roma anche ieri in via Righelli 53 (sulla Nomentana) un picchetto antisfratto ha impedito un’esecuzione in un alloggio Enpaia. Solo la determinata volontà di non recedere ha consentito di ottenere un rinvio dell’accesso al 30 novembre.

Purtroppo tutto questo è la quotidianità di un’emergenza abitativa devastante che solo una moratoria generalizzata può fermare. E per questo il 23 ottobre 2012 alle 15.30 ci sarà una mobilitazione generale a Monte Citorio in concomitanza con la presentazione di una mozione riguardante il blocco degli sfratti e la vendita del patrimonio degli enti privatizzati.

Ma già da domani la campagna “stop sfratti, sgomberi, pignoramenti” prenderà vita in diverse città italiane, dove la rete “Abitare nella crisi”, intende sollecitare il governo contro la vendita del patrimonio pubblico e un ulteriore consumo di suolo e sostenere la necessità del riuso delle città  e degli alloggi sfitti.

La situazione nella capitale dunque non può essere affrontata con armi convenzionali e gli amministratori sono chiamati non solo a fare cassa con il patrimonio e il suolo pubblico, ma piuttosto ad adeguare risorse ed impegni alle necessità di un ceto sociale sempre più largo e sempre più in difficoltà. Le iniziative non possono e non devono essere demagogiche o interessate da un clima elettorale, per questo le mobilitazioni saranno sempre più incisive e conflittuali. Altrimenti non si capirebbe perché un ex ministro come Tremonti chiede la non pignorabilità della casa e dello stipendio.

L’AS.I.A./USB è impegnata nel sollecitare l’urgenza di provvedimenti in grado di affrontare l’emergenza e di interventi programmatici dove il pubblico non sia relegato a passacarte ma svolga la funzione necessaria in questo momento di crisi profonda. Dove arrivare alla fine del mese non è cosa facile. Per questo sosteniamo con forza e ci facciamo promotori sia della giornata nazionale di domani che della mobilitazione a Montecitorio del 23 ottobre alle 15.30.

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