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MediaWorld licenzia, e poi assume precari

MediaWorld, catena di elettronica di consumo leader del mercato europeo, dopo aver dichiarato 900 esuberi per riorganizzazione aziendale, mentre progetta aperture di nuovi punti vendita in tutta Italia, e dopo aver avviato circa 500 procedure di mobilità si è accorta di non avere personale sufficiente ed ha firmato un accordo per riassumere nuovo personale a tempo determinato con le sempre disponibili Cgil Cisl e Uil.

“Non è accettabile che, mentre continua a fare profitti nel nostro Paese, questa multinazionale licenzi lavoratori con le piene tutele, mettendo gli esuberi strutturali sulle spalle di tutta la collettività, per poi riassumere lavoratori a tempo determinato e dunque precari, ricattabili e con un incerto futuro occupazionale”, attacca Francesco Iacovone, dell’Esecutivo Nazionale USB Lavoro Privato.

“Ecco gli effetti delle liberalizzazioni e del Jobs Act – sottolinea il rappresentante USB – ora MediaWorld avrebbe la possibilità riassumere i precari con le nuove regole approntate da Renzi e Poletti, risparmiando sensibilmente sul costo del lavoro e aumentando la sacca di precarietà”.

“L’USB sollecita il Ministero del Lavoro ad un’attenta verifica della situazione in essere e chiede ancora una volta al Ministro Poletti e al Presidente del Consiglio Renzi se questo è davvero il modo di aumentare l’occupazione o se non è altro che un nuovo modo di spostare denaro dal lavoro al profitto”, conclude Iacovone.

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