Dopo ben nove giorni di sciopero degli autisti della Roma Tpl Scarl, la società che gestisce il trasporto pubblico nelle periferie di Roma, da questa mattina le linee gestite dal consorzio hanno ripreso il regolare funzionamento. Ieri sera i lavoratori hanno incontrato il prefetto Franco Gabrielli e hanno ottenuto un impegno relativo alle mensilità di ottobre e novembre ma anche dicembre, inclusa la tredicesima.“La conclusione positiva della battaglia dei lavoratori del Consorzio Roma Tpl, con il ripristino della regolarità nel pagamento degli stipendi e della tredicesima, dimostra che lo sciopero costituisce uno strumento indispensabile per difendere non solo i lavoratori, ma anche il rispetto delle regole”, osserva Fabiola Bravi, dell’Esecutivo USB Lavoro Privato.“Erano 5 anni che i lavoratori del Consorzio protestavano senza successo per sottolineare le irregolarità conclamate di queste aziende e per chiedere il rispetto dei loro diritti elementari. Nell’incontro di ieri sera in Prefettura è emerso con chiarezza che queste aziende hanno esercitato comportamenti irregolari, ritardando i pagamenti degli stipendi senza giustificati motivi. Per quanto i 143 esuberi in Roma Tpl, è stato aperto un tavolo di confronto”. “Lo sciopero, organizzato spontaneamente dai lavoratori che hanno dimostrato grande compattezza e determinazione – prosegue la sindacalista USB – costituisce un caso di scuola dentro l’attuale dibattito sulla regolamentazione del diritto di sciopero. Otto giorni di blocco continuativo delle attività sono stati necessari per venire a capo della testarda resistenza delle aziende, che hanno cercato fino all’ultimo di salvaguardare le loro modalità illegittime. Chi vuole ridurre le agibilità nell’esercizio di questo diritto, proprio nel settore dei trasporti, ricordi che ai lavoratori non resta che questo strumento per chiedere il rispetto di quanto gli è dovuto”. Ma l’Usb ha qualcosa da dire anche alle autorità che hanno esternato a sproposito contro i lavoratori della Tpl Scarl. “Al Presidente della Commissione di Garanzia, che continua a parlare di sciopero selvaggio e annuncia una inchiesta per individuare i responsabili, rispondiamo che è nei consigli di amministrazione delle aziende che vanno individuati quelli che hanno fortemente nuociuto al diritto alla mobilità – conclude Bravi – a meno che Alesse non stia interpretando il suo ruolo come Garante dell’Impunità dei dirigenti e dei proprietari”.
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