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La Fiom cambia verso

Non molto tempo fa tutta la Fiom avrebbe assunto questo ragionevolissimo rifiuto delle posizioni più intransigenti della Federmeccanica, che vuole un contratto nazionale che sia una sorta di codice penale ai danni dei lavoratori, naturalmente senza salario e con una valanga di flessibilità. Ora invece questo no deciso viene solo dalla minoranza, mentre la maggioranza di Landini si arrabatta in un dire e non dire dietro il quale c’è la chiara intenzione di fare l’unità a tutti i costi con Fim e Uilm e alla fine di firmare la resa con Federmeccanica..
Si capisce allora perché si vogliono punire i delegati che scioperano in Fiat, il loro comportamento è perfettamente coerente con la Fiom di tempo fa, quella che ancora tanto prestigio ha tra i lavoratori, ma non corrisponde a ciò che vuole fare la FIOM di oggi. Che ha deciso a maggioranza di normalizzarsi e di seguire tutte le scelte della Cgil, riservando la radicalità solo per gli accoglienti talk show televisivi.

Voglio esprimere la mia solidarietà a Mimmo Destradis a Stefania Fantauzzi e ai compagni Fiom di Melfi e Termoli. Mimmo e altri son stati denunciati agli organismi di garanzia da dirigenti Fiom perché fanno attività sindacale assieme a delegati di altre organizzazioni che non si piegano al potere autoritario della Fiat. A Melfi e Termoli questi compagni hanno organizzato scioperi contro il massacro della flessibilità e per questo sono sotto la mira costante delle gerarchie aziendali. Ci si aspetterebbe che la Fiom di Landini indicasse questi compagni coraggiosi come esempio per tutti. Invece li sconfessa appena può ed ora a Mimmo viene negata la possibilità di far parte del Comitato Centrale dell’organizzazione, cui era a buon diritto candidato come componente della minoranza.
Per quanto mi riguarda da tempo ho maturato il giudizio che un conto è ciò che Landini dice in TV, un altro è ciò che fa davvero.. Ma qui si va oltre, colpire nella FIOM i compagni di Melfi e Termoli significa esporli alle rappresaglie dell’azienda.. Questa è la brutale verità quindi facciamoci sentire al fianco di Mimmo Stefania e tutti gli altri.

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La posizione de Il sindacato è un’altra cosa, componente di minoranza interna alla Cgil.

Pubblichiamo il nostro ordine del giorno alternativo a quello della maggioranza Fiom rispetto al giudizio sulla proposta di Federmeccanica nell’ambito della trattativa per il contratto nazionale dei metalmeccanici. Non abbiamo partecipato alla votazione sui documenti in quanto abbiamo giudicato illegittimo il voto del comitato centrale che ha escluso Domenico Destradis nell’ambito delle sostituzioni. Nostro ordine del giorno! Il comitato centrale della fiom in merito alla proposta di federmeccanica esprime il seguente giudizio:

Nostro ordine del giorno!

Il comitato centrale della fiom in merito alla proposta di federmeccanica esprime il seguente giudizio:
La formale conferma di due livelli contrattuali e’ negata alla radice dalla derogabilita’ di tutte le materie del livello nazionale, ad esclusione dei minimi salariali, e dalla pretesa non sovrapponibilita’ della contrattazione sui due livelli;
Il contratto nazionale nell’ipotesi di Federmeccanica si riduce a cornice vuota di diritti generali mentre tutta la contrattazione sul salario e sulla prestazione e’ destinata in via esclusiva alla contrattazione di risultato, scambio e ricatto a livello aziendale. In questo senso la definizione annua del salario vincolata ad un indicatore del tutto simile alla soluzione negoziale del contratto dei chimici, a differenza di quanto rivendicato dalla Fiom nella piattaforma, determinerebbe la fine di ogni funzione salariale redistribuiva del ccnl;
Non è negoziabile alcun subordinazione integrale della maturazione di istituti contrattuali quali Par alla effettiva prestazione o la loro monetizzazione collettiva ;
Non è accettabile il calcolo ex post su base settimanale del lavoro straordinario;
Il significativo riconoscimento del diritto soggettivo alla formazione non può essere scambiato con la cancellazione del diritto alle 150 ore;
Infine è del tutto assente ogni risposta alla rivendicazione di ripristinare il potere delle rsu sulla negoziazione della flessibilità e in materia di non applicazione del jobs act a partire dalla tutela sui licenziamenti.
Pertanto la proposta di federmeccanica è nel suo complesso irricevibile.
Il proseguo della trattativa è quindi condizionato alla disponibilità da parte di federmeccanica di togliere dal tavolo tale proposta. Il contratto nazionale deve migliorare le condizioni di vita e di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori. Non può divenire strumento dell’impresa per aumentare lo sfruttamento del lavoro. Questo obbiettivo di fondo è per la Fiom la priorità assoluta e la condizione per la chiusura di un accordo con Federmeccanica

 

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