Riuscitissimo lo sciopero dei trasporti di 4 ore ieri a Bologna, indetto dall’USB. A scioperare contro i tempi di percorrenza insostenibili per gli autisti del trasporto pubblico locale costretti a mettere a rischio la propria sicurezza e quella dei cittadini per rispettare i tempi stabiliti dall’azienda, il 60% dei lavoratori di TPER.
“Esiste una specifica Commissione aziendale (COT) che dovrebbe controllare la regolarità di turni e orari, di fatto non ha alcun ruolo reale” denuncia il sindacato, dando voce ai lavoratori agguerriti contro l’aumento degli orari di lavoro e per la negazione da parte di TPER del diritto di riunirsi in assemblea durante i turni.
Nel pomeriggio gli attivisti dell’USB si sono riuniti in presidio informativo in Piazza Maggiore, per parlare alla città di temi importantissimi come la sicurezza nei luoghi di lavoro, il Job’s Act e tutto ciò che questa legge comporta per i lavoratori. Al banchetto informativo, ampio spazio è stato dato alla campagna “voglio lavoro e stato sociale” che attraverso una petizione chiede al governo di ridare dignità al lavoro, per riconquistare il welfare e migliorare i servizi pubblici.
Al microfono aperto sotto al gazebo dell’USB sono intervenuti in collegamento da Marsiglia e da Londra, alcuni compagni che hanno riportato l’esperienza di lotta del popolo francese contro la Loi Travail e quella del popolo inglese che ha votato per l’uscita dall’Unione Europea, dando una speranza a tutti i lavoratori europei in lotta contro l’austerity imposta dall’UE.
Entrambi gli interventi hanno sottolineato come siano in primis le zone periferiche, le più colpite dalla gestione autoritaria e liberista della crisi, a ribellarsi contro questo sistema di cose, e rilanciato la necessità anche per i lavoratori italiani, di riflettere e agire contro lo smantellamento dei diritti sul lavoro e del welfare. Cogliendo l’occasione degli eventi inglesi di questi giorni, ma anche alla luce dei recenti risultati elettorali italiani, l’USB ha rilanciato anche la campagna a sostegno del NO al referendum costituzionale del prossimo autunno, e la costruzione di un grande sciopero generale, il prossimo 23 settembre.
Redazione Contropiano Bologna
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