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Agricoltura. Nasce il coordinamento dei lavoratori della filiera

Imminente Mobilitazione sotto il Parlamento contro progetto di legge del Governo

Sono giunti numerosi, dai casolari e dalle tendopoli presso i campi, i lavoratori agricoli che hanno riempito l'ex chiesa convento di San Domenico a Venosa (Potenza) per l’assemblea nazionale indetta dall’USB lo scorso 25 settembre. Presenti delegazioni da San Ferdinando (RC), Cosenza, Bari, Lecce, Nardò (LE), Cerignola (FG), Venosa, Montemilone, Palazzo San Gervasio e Lavello (PZ), Roma. Presente anche il fratello di Sekine Traoré, il lavoratore ucciso nella tendopoli di San Ferdinando.

L’appuntamento è nato in seguito alle lotte e alle proteste che si sono sviluppate in diversi territori  d'Italia contro lo sfruttamento e la ghettizzazione dei braccianti e dei lavoratori di tutta la filiera. Tema centrale, la sindacalizzazione e l'organizzazione dei lavoratori, per rompere le catene dello sfruttamento imposto da norme come la Politica Agricola Comune (PAC), il Jobs act e la cosiddetta Rete del Lavoro Agricolo di qualità. Uno sfruttamento facilitato anche dalla legge Bossi-Fini, che lega il permesso di soggiorno al contratto di lavoro, sottoponendo i braccianti migranti ad ogni forma di ricatto.

I lavoratori hanno denunciato la latitanza di quei datori di lavoro che non rispettano neanche diritti basilari come il trasporto, l'alloggio e la disoccupazione agricola, trasformando di fatto i braccianti in carne da macello in quella che è un sistema-filiera dello sfruttamento nella Grande Distribuzione Organizzata.

A partire da questo quadro, l’assemblea ha deciso di avviare un percorso di organizzazione per la sindacalizzazione dei lavoratori che coinvolga tutte le fasi della filiera: dai semi al consumatore passando per la raccolta, il trasporto, la trasformazione, fino ai banchi dei mercati rionali e dei supermercati. Un obiettivo che sarà perseguito cercando alleanze con quei produttori che lottano per  la sovranità alimentare nel rispetto dei diritti dei lavoratori.

A questo fine è stato deciso e costituito il “Coordinamento nazionale dei lavoratori agricoli”, con delegati e delegate di tutta la filiera dell'agroindustria, sia al sud che al centro-nord Italia, per i diritti sindacali e sociali negati.

Per dare seguito alle scelte dell'assemblea, è stato deciso di portare la voce dei lavoratori agricoli nelle prossime settimane sotto il Parlamento, contro il disegno di legge del Governo in discussione alla Camera che in realtà favorisce i caporali.

L'assemblea ha inoltre deliberato di partecipare allo sciopero generale del prossimo 21 ottobre e alla manifestazione nazionale del 22 ottobre a Roma contro il governo Renzi e contro l'Unione Europea, che sta costruendo solo muri anziché promuovere diritti e giustizia sociale.

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