Ieri 6 ottobre i lavoratori e le lavoratrici della DANA ITALA stabilimento di Rovereto hanno deciso di cambiare e dopo le dimissioni della RSU – a causa delle contraddizioni sugli accordi fatti sullo straordinario obbligatorio del giugno scorso – hanno votato compatti per USB lavoro privato eleggendo 3 delegati Usb su 4.
Hanno partecipato al voto 182 lavoratori su 283 aventi diritto pari al 64,31% e USB Lavoro Privato ha ricevuto 115 voti su 166 voti validi pari al 69,28%.
Un risultato importante che conferma la crescita di Usb anche nel settore industriale Trentino e che le barricate alzate dai confederali alla lunga vengono travolte dal voto dei lavoratori.
Con questo voto i lavoratori della Dana di Rovereto hanno confermato insieme alla fiducia nell’USB, la volontà di essere protagonisti e voler lottare per contrastare le politiche del governo Renzi, e del padronato che non esitano ad utilizzare la crisi per portare l'attacco definitivo alle conquiste dei lavoratori con l'obiettivo rendere le condizioni di lavoro sempre più servili.
Il voto alla Dana è anche la conferma che ormai i lavoratori non si fidano più delle politiche dei confederali che in nome della “riduzione del danno” non hanno impedito l'aumento dell'età pensionabile, la cancellazione dell'articolo 18, l'aumento della precarietà, la riduzione dei salari reali e la privatizzazione dello stato sociale o impedire al governo di usare soldi pubblici per ingrassare banche, banchieri e manager.
Quanti puntavano al mancato raggiungimento del quorum invitando i lavoratori a disertare il voto – nella speranza di far rientrare dalla finestra gli ex delegati – hanno ricevuto una grande lezione morale da parte dei lavoratori e delle lavoratrici che, giustamente, non si sono prestati ai loro giochi di potere ed hanno scelto in cambiamento.
L'alta partecipazione al voto ha dato a questa RSU una forte rappresentanza di cui la direzione Dana dovrà tenerne conto in quanto rappresenta un importante strumento a disposizione dei lavoratori per porre un argine al dilagare dello strapotere dei capi ed ai ricatti delle delocalizzazioni usati come clava per ridurre diritti e dignità in fabbrica.
La nuova RSU saprà anche rilanciare l'iniziativa contro l'aumento dei ritmi e dei carchi di lavoro, contro l'introduzione le nuove forme di controllo e di repressione in fabbrica e nella società per ricostruire un fronte ampio di resistenza e di opposizione che partendo dai luoghi di lavoro sappia coniugarsi con le lotte sociali presenti sul territorio.
Nel ringraziare lavoratori e lavoratrici per la fiducia data alla RSU ed in particolare ad USB Lavoro Privato invitiamo tutti a partecipare allo sciopero del prossimo 21 ottobre contro il padronato e le riforme del governo Renzi
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