Lo scorso 26 aprile si è interrotta la trattativa – iniziata due giorni prima tra la delegazione sindacale e il viceministro allo Sviluppo Economico Teresa Bellanova. – sulla situazione dell’Ilva.
Fim, Fiom, Uilm e Usb, nonostante le distanze emerse sulla parte economica relativamente al Pdr (premio di risultato), hanno proseguito la trattativa sindacale sui livelli occupazionali.
La delegazione sindacale ha pertanto evidenziato, sia al Governo che alla Am InvestCO, la necessità di salvaguardare gli attuali livelli occupazionali dell’Ilva in termini di lavoratori sociali e dell’indotto.
Per quanto riguarda la drammatica situazione dei lavoratori delle imprese che lavorano in appalto per Ilva, creditrici per decine di milioni, i commissari hanno garantito che nei prossimi tre mesi verranno azzerate pendenze per circa 30 milioni di euro.
Il confronto ha di fatto messo a nudo la volontà di Am InvestCO di non volersi smuovere da quanto previsto dal contratto di aggiudicazione del 5 giugno. Mittal ha pertanto confermato la proposta occupazionale iniziale, ovvero al di sotto dei 10 mila lavoratori impiegati fino all’attuazione del piano industriale per tornare successivamente alla casella iniziale di 8480.
Fim, Fiom, Uilm e Usb hanno ritenuto inaccettabili le condizioni poste dalla multinazionale acquirente in merito ai livelli occupazionali, ambientali e di normative contrattuali da preservare.
Come annunciato, tutti e quattro i sindacati, hanno assunto la decisione di sospendere il negoziato in attesa che Am Invesco modifichi la sua impostazione irricevibile, confermando l’obiettivo di calendarizzare le assemblee e le iniziative di mobilitazione unitarie a livello di gruppo. “Per quanto ci riguarda siamo determinati a conquistare un accordo che salvi diritti, salari e occupazione. Zero esuberi” affermano Bellavita e Rizzo della delegazione Usb alle trattative.
Intanto il 30 aprile scorso, intorno alle 7.30 sullo stradone nei pressi della portineria D dell’Ilva di Taranto, un furgone aziendale Iveco Daily si è schiantato contro un palo a causa della fuoriuscita di una ruota. “Solo il 23 marzo il nostro rappresentante sindacale della sicurezza dello stabilimento aveva invitato il capo reparto e il capoarea, a fermare i mezzi perché non idonei alla marcia e pericolosi per i lavoratori che normalmente li usano – riferisce Francesco Rizzo, coordinatore UsbTaranto-. Ma siamo sempre alle solite: tutto resta nell’oblio finche’ non succede qualcosa”.
Sulla situazione dell’Ilva la Usb ha anche replicato a Marco Bentivogli, segretario generale FIM CISL che nella trasmissione “Aria che tira” di LA7 “ aveva offeso l’Usb che sostiene la proposta della nazionalizzazione dell’Ilva, Bentivogli ha affermato che si producono più infortuni della privatizzazione. “L’ennesima stupidaggine di Bentivogli. Non si può fare la conta dei morti, ma vorrei ricordargli che nell’era Riva circa cinquanta persone ci hanno rimesso la vita per gli infortuni sul lavoro. Forse scambia il commissariamento con la nazionalizzazione: due cose ben diverse” ha replicato Bellavita della Usb.
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