Martedì scorso a Nola (Napoli), in occasione di una assemblea dei lavoratori Alenia/Leonardo – indetta dall’Unione Sindacale di Base – si è avuta un’altra tangibile prova sullo stato della democrazia nel nostro paese.
Tra qualche settimana si svolgeranno le elezioni per il rinnovo delle RSU nello stabilimento di Nola del gruppo Leonardo. Una scadenza elettorale che arriva dopo la sottoscrizione, da parte dei sindacati complici di un pessimo accordo sui turni e sulla gestione dell’orario di lavoro.
Come è noto l’Usb si è subito dichiarata contraria a questo palese aggravamento delle condizioni di lavoro degli operai in una situazione generale – tra l’altro – che è preoccupante per il futuro occupazionale dello stabilimento e dell’intero gruppo Finmeccanica.
L’Usb è stata costretta ad indire una assemblea, fuori dall’orario di lavoro, in un bar della zona, perché l’azienda nega le agibilità sindacali ad una confederazione sindacale che non è abituata a chinare la testa verso i padroni. Si è svolto, quindi, un incontro tra operai ed attivisti dell’Usb in cui c’è stato un positivo confronto tra lavoratori.
Mentre si svolgeva questa discussione l’azienda ha mandato alcuni suoi uomini con macchine fotografiche per riprendere ed, eventualmente, intimidire i lavoratori che avevano osato aderire all’invito dell’Unione Sindacale di Base. Inoltre non è mancata la presenza fissa della polizia e lo “sguardo vigile” degli uomini del commissariato di zona.
Abbiamo voluto denunciare questa modalità autoritaria ed antidemocratica dell’azienda perché è un esempio concreto di come si vuole nelle fabbriche, in tutti i posti di lavoro e nei territori criminalizzare ed intimidire i lavoratori e tutti coloro i quali non accettano passivamente di ingoiare il costante peggioramento delle proprie condizioni di vita e di lavoro.
Un motivo in più, quindi, per riprendere, in fabbrica come altrove, la mobilitazione per organizzarci meglio sconfiggendo rassegnazione, paura ed ogni forma di ricatto.
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