Questa volta non era di venerdi – come si coglie spesso nei lamenti di chi vuole mettere in ginocchio i lavoratori – eppure lo sciopero è stato vietato, direttamente dal governo che ha scavalcato la stessa Commissione di Garanzia. Il ministro dei trasporti Delrio ha infatti precettato i lavoratori del trasporto pubblico locale che avevano deciso di scioperare lunedi 26 giugno per 4 ore. Uno sciopero che lo stesso ministero e la commissione di garanzia hanno ritenuto invece legittimo e regolare. L’Usb ha fatto sapere di voler mantenere lo sciopero nonostante il diktat governativo.
Siamo ormai agli atti autoritari degni dei peggiori anni di questo paese. Se si vieta un diritto costituzionale senza alcuna reale motivazione vuol dire che stiamo andando verso un qualche cosa che somiglia molto ad un regime.
Ma sappia il ministro che non sta facendo gli interessi dei cittadini: sta tutelando soltanto aziende e privatizzazioni.
I lavoratori, non solo quelli del trasporto pubblico locale, non saranno certo contenti di quest’ennesimo atto illegittimo e repressivo.
In Italia lavoratrici e lavoratori hanno aperto gli occhi e sanno distinguere ormai chi sta operando contro il lavoro, contro la democrazia e contro la costituzione.
L’Usb ha diramato una nota confermando lo sciopero per il 26 giugno. Qui di seguito il comunicato:
Al ministro Del Rio diciamo semplicemente:
1. Se uno sciopero é regolare un invito a non farlo suona come una minaccia preventiva e come annuncio di ordinanza ministeriale di divieto di sciopero. Ma se si tratta di sciopero regolare allora siamo di fronte ad un atto immotivato e autoritario.
2. Se si vuole evitare uno sciopero, cosa auspicabile per tutti, il ministro dovrebbe adoperarsi per comprendere le ragioni della sciopero e rimuoverne le cause e non per vietare il giusto e costituzionale esercizio di un diritto costituzionale.
3. Il ministro dovrebbe sapere che le lunghe ed estenuanti attese di chi deve prendere un autobus non sono dovute agli scioperi ma al fatto che il trasporto pubblico in Italia non funziona, che il traffico privato costringe i mezzi pubblici a velocità medie di pochi km all’ora nelle grandi e medie città, che i km di metropolitana nell’intero paese sono meno di quelli di una singola città come Parigi o Londra. E dovrebbe anche sapere che le privatizzazioni in atto peggioreranno sostanzialmente questa situazione per tutti i cittadini e per i lavoratori.
Di questo si dovrebbero preoccupare il ministro ed il governo e non di vietare scioperi, regalare i beni comuni ai privati e ridurre di anno in anno i diritti di chi lavora.
Più che difendere aziende e Cgilcisluil questo governo dovrebbe semplicemente tutelare i cittadini e i lavoratori.
Per questo confermiamo lo sciopero del 26 giugno, uno sciopero che va nella direzione della tutela dei cittadini e dei lavoratori.
Unione Sindacale di Base
qui il testo dell’ordinanza governativa che vieta lo sciopero
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Daniele
PD maiali