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Bologna. L’Alma Mater rinuncia al Lazzaretto. Ma il People Mover resta inamovibile

Bologna perde un altro pezzo di futuro”. Così inizia l’articolo di Repubblica che annuncia il fallimento del contratto che l’Università di Bologna doveva fare per l’edificazione di 9 mila metri quadri in zona Lazzaretto. Il terzo lotto resta in appaltato, sarà per i fondi sempre più scarsi dell’Alma Mater, sarà per la necessità di risparmiare almeno un po sulla speculazione edilizia. «Tutto il Paese fa i conti, dobbiamo farli anche noi» ha dichiarato il rettore Dionigi, che a 12 anni dalla nascita del progetto ha demolito definitivamente ogni speranza di espansione di Ingegneri e Architetti (le cui facoltà dovevano spostarsi in quella zona). “Siamo concentrati a trovare 40 milioni di euro per la costruzione dello studentato”.. per non parlare di quelli per la didattica e per la ricerca.. Più di un anno fa lo sgombero forzato della zona alle porte di Bologna, sembrava che il progetto fosse di vitale importanza allora per il benessere della cittadinanza.. ieri la commissione in Comune ha decretato tramite l’assessore all’urbanista Gabellini che il progetto sarà alla fine ridimensionato.

Non è stato comunque modificata l’intenzione di fare del Lazzaretto l’unica fermata intermedia del People Mover, nonostante siano in moti a pensare come il direttore dell’Ance C. Preziosi, che la rinuncia dell’Università a una parte del campus “rischi di scombinare anche i piani dei privati che in questi anni hanno investito lì”. Per il comitato No People Mover intanto, si prepara un nuovo scenario di mobilitazione. “Nessun partner privato che scalpiti per entrare nella compagine del gestore Marconi Express al posto della società pubblica TPER – ex ATC (come dovrebbe essere in ogni vero project-financing), il calo consistente dei voli al Marconi, persino la rinuncia dell’Università alla costruzione dei dipartimenti nello sbandierato “Polo del Lazzaretto”” si legge nel loro comunicato stampa.

“Questa settimana, dopo le batoste elettorali, tutti invocano il cambiamento; quindi che vogliamo di più per cambiare davvero rotta e cancellare questo ennesimo debito incombente, che ha già raccolto dalla Regione, e dal suo solerte assessore Peri, milioni che sarebbero potuti servire per evitare l’aumento dei biglietti dell’autobus?”

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