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Trasporti, nuovo attacco al diritto di sciopero a Roma

Di fronte all’ennesima decisione della Prefettura di ridurre lo sciopero di venerdì 13 da 24 a 4 ore,  con nuove motivazioni di fantasia (l’ultima volta era il bel tempo ora che ci sono troppi motivi per scioperare!) USB e le altre organizzazioni sindacali che lo hanno proclamato, hanno optato per il differimento ad altra data.

Tale scelta è dettata esclusivamente per impedire un nuovo indebolimento dello sciopero del trasporto locale di Roma, giacché le motivazioni restano purtroppo tutte in piedi. Siamo in presenza di una sistematica predeterminazione a non permettere gli scioperi, trascurando le motivazioni e addirittura utilizzando la massiccia adesione come motivazione per non permetterne l’esercizio.Lo sciopero indetto non riguarda solo il personale Atac ma anche quello del Consorzio Roma Tpl, che da oltre due anni percepisce gli stipendi con forti ritardi. Su questa problematica in particolare la Prefettura nell’incontro di oggi ha assunto da subito l’impegno a convocare formalmente le parti per giungere alla soluzione dell’annoso problema, prendendo atto soprattutto dell’inconsistenza delle motivazioni dell’azienda.

Restando in piedi tutte le motivazioni della protesta, USB conferma sin d’ora tutti gli appuntamenti fissati per i prossimi giorni. Domattina in Campidoglio con i lavoratori delle aziende Corpa, Gis e Lucente sulla questione degli stipendi e per riaprire la discussione sulla vicenda concordato Atac, che sta producendo evidenti effetti drammatici sui lavoratori delle aziende esternalizzate.

Martedì 17 sotto il Mise in occasione della convocazione della cabina di regia su Roma da parte del ministro Calenda perché il destino del trasporto locale entri nella discussione con il governo, assieme al futuro di altre aziende importanti come Sky e Alitalia, e l’USB non sia tenuta fuori dalla porta.

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Il Comunicato che indiceva lo sciopero, presentando le motivazioni:

Venerdì 13 sciopero di 24 ore del trasporto pubblico locale a Roma. USB: i primi segnali della pericolosità del concordato Atac già si vedono, intervenga il governo

Che la procedura di concordato per affrontare la crisi di Atac nascondesse delle gravi insidie USB lo aveva urlato a gran voce. Ora, non solo non ci sono i soldi per pagare gli stipendi di almeno 200 lavoratori di 3 aziende che assicurano servizi essenziali al funzionamento del trasporto locale (CORPA, GIS e La Lucente), ma già si mettono a rischio salari e orario di lavoro dei dipendenti ATAC.

L’unico modo serio per affrontare la situazione è investire nel trasporto pubblico e questo lo devono fare tutte le parti interessate, a cominciare dal governo centrale. Il tavolo convocato dal ministro Calenda sulla crisi di Roma deve consentire il rilancio della maggiore azienda capitolina e di tutte le attività ad essa connesse. In questa partita tanto la Regione Lazio quanto il Comune devono fare la loro parte. La costituzione dell’azienda unica regionale del trasporto pubblico locale può rappresentare la soluzione concreta ad una crisi che si trascina da troppo tempo ma che non è dovuta nè ai lavoratori nè ai cittadini. E rappresentare anche la soluzione alle condizioni inaccettabili nelle quali continuano a trovarsi i dipendenti delle aziende private del TPL, ancora una volta costretti a battersi per il pagamento dei loro stipendi.


VENERDÌ 13 OTTOBRE SCIOPERO DI 24 ORE
NELLE SOCIETÀ DI ROMA TPL E CONSORZIATE
DALLE 8:30 ALLE 17:00 E DALLE 20:00 A FINE TURNO
PRESIDIO IN VIA CAPITAN BAVASTRO
DALLE 11:00 ALLE 13:00
SOTTO L’ASSESSORATO AI TRASPORTI DI ROMA
PARTECIPIAMO TUTTI PER RICHIEDERE
CIÒ CHE È NOSTRO

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