Nell’incontro di ieri, 13 Marzo, l’azienda ha dimostrato tutta la sua arroganza, mettendo i lavoratori davanti al peggior ricatto: entro pochi giorni o passa la solidarietà espansiva, cioè si decurta il salario per finanziare le assunzioni di 2000 precari oppure parte la cassa integrazione.
Non possiamo accettare che il futuro di migliaia di lavoratori passi nelle mani di speculatori finanziari e ricattatori seriali, l’USB denuncia l’inconsistenza degli esuberi, che TIM usa per costringere i lavoratori a sacrifici sempre più pesanti e introdurre sempre più precarietà.
Nel piano di Genish non c’è nessuna efficienza e maggiore competitività, tantomeno nel progetto di separazione della Rete che appare sempre più come un’operazione di speculazione finanziaria e di “smaltimento” di personale in eccesso.
L’USB non accetterà mai un tale ricatto, infame epilogo di vent’anni di scelte aziendali fallimentari caricate esclusivamente sulle spalle dei lavoratori.
Mobilitiamoci per respingere questo ricatto e difendere salario e posti di lavoro.
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