I mass media e quella politica interessata alla privatizzazione di Atac sfornano a getto continuo notizie allarmistiche che però non si rivelano fondate. Non passa giorno senza che gli uffici del potere recapitino ad Atac comunicazioni di inadempienze o di mancati versamenti, amplificate dal giornalista di turno tanto per fare notizia e cercare di orientare i cittadini romani verso la privatizzazione attraverso il voto del 3 giugno.
Le inefficienze di Atac sono sotto gli occhi di tutti, ma la stampa e la politica evitano di dire quali sono i veri motivi del disastro Atac. Un disastro creato in anni di mala gestione e di mancata erogazione di fondi da parte delle varie amministrazioni in grado di garantire un servizio costante ed efficiente ai cittadini. Ogni cosa è stata abbandonata a se stessa, senza nessun controllo e senza nessuna vigilanza delle spese, facendo dell’azienda romana dei trasporti la vittima depredata per anni dai politici di turno, non certo per colpe dei lavoratori.
La disinformazione e il clima ostile possono portare i cittadini a un grande errore, pensare cioè che sia meglio privatizzare. Sarebbe una scelta che non garantirebbe efficienza e qualità del trasporto pubblico.
A Roma il 20% del servizio è gia in mano alle aziende private che non forniscono un servizio efficiente e non garantiscono gli stipendi ai lavoratori. Questi ultimi sono costretti a rispondere con l’unica arma in loro possesso per poter ottenere il maltolto, la proclamazione di uno sciopero che crea ulteriori disagi ai cittadini.
Nel mare di notizie distorte o irrilevanti, si evita accuratamente di informare i cittadini che il debito di Atac di un miliardo e mezzo ricadrà sulle loro tasche, qualora l’azienda fallisse. Un qualsiasi privato che subentri non metterà a disposizioni i propri capitali, ma cercherà unicamente di addentare il boccone prelibato che Atac rappresenta.
Non dobbiamo permettere, come lavoratori e come cittadini, che questo avvenga.
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