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I facchini Leroy Merlin avevano ragione: arrestati il capo del consorzio Premium Net e 5 suoi collaboratori

Per mesi l’Unione Sindacale di Base e i lavoratori impiegati nel polo logistico della Val Tidone (Piacenza) hanno denunciato una situazione nella quale le cooperative farlocche cambiavano in continuazione partita iva, non pagavano i contributi previdenziali, licenziavano i lavoratori e poi li riassumevano senza avvisarli e senza far firmare alcun contratto, mentre il TFR spariva e tutti i facchini venivano reinquadrati ai livelli più bassi.
Per mesi hanno lottato per i loro diritti calpestati, organizzati nel sindacato USB, scelta che per una decina di loro ha significato aggressioni da parte dei “caporali” e in qualche caso ricovero al pronto soccorso, mentre per tutti si è tradotta in ricatti e ritorsioni.
Da mesi i lavoratori di USB continuano a subire contestazioni disciplinari, demansionamenti, trasferimenti a sedi lontane dal domicilio, solo perché hanno avuto il coraggio di denunciare la montagna di irregolarità e illiceità che governano il sistema Premium Net e le sue cooperative.
Ora la verità è finalmente venuta a galla: il presidente del consorzio Giancarlo Bolondi e 5 suoi collaboratori sono stati arrestati (altri 5 sono inquisiti) per evasione contributiva,  frode fiscale, riciclaggio di somme illecitamente accumulate in siti della Lombardia e del Lazio.
Tali attività erano rese possibili da un intricato sistema di 28 finte cooperative che nascevano e scomparivano come i funghi omettendo di versare IVA,  contributi previdenziali e assistenziali dei lavoratori per una cifra superiore ai 5 milioni di €.
In Lombardia e nel Lazio hanno cominciato dunque a effettuare arresti per le medesime cose che USB ha denunciato come pratica consueta a Castel San Giovanni, anche a livello internazionale grazie alla mobilitazione dei sindacati aderenti al WFTU..
“Non bastano solo gli arresti e il recupero delle somme evase – dichiara Riadh Zaghdane responsabile nazionale settore logistica di USB –occorre immediatamante ridare dignità e diritti ai lavoratori, stabilizzando tutti i precari e rimuovendo tutte le pratiche antisindacali che hanno caratterizzato le relazioni interne sino ad ora. La vera giustizia sta nel battere il ricatto della precarietà, l’arroganza del caporalato, il sistema degli appalti”.
I facchini di USB avevano ragione, le loro lotte, i loro presidi, quelli per i quali sono stati brutalmente sgomberati dai reparti delle forze dell’ordine, hanno dimostrato con chiarezza chi sta dalla parte della legalità e dei diritti.
USB chiede da subito a Leroy Merlin di cambiare metodo, di fare pulizia e andare ad una gestione dei servizi logistici eliminando la filiera degli appalti per andare all’assunzione diretta dei lavoratori.
Lunedi 11 giugno alle ore 12.00, prima dell’assemblea dei delegati sulla repressione,  USB terrà una conferenza stampa davanti all’Ispettorato del Lavoro di Piacenza sull’intera vicenda.

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1 Commento


  • PUGGIONI GAVINO

    al, Nord, Milano, Monza, Varese, Como parecchie di queste cooperative che nemmeno pagano i salari. Magistratura, Ispettorato del Lavoro, INPS tantomeno i sindacati fanno qualche cosa. Le coop poispariscono

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