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Sciopero generale. Oggi tocca ai lavoratori pubblici

Oggi è una giornata di lotta con lo sciopero generale dei lavoratori pubblici a difesa del welfare, dei diritti dei lavoratori e contro le disuguaglianze che rischiano di acutizzarsi con l’autonomia differenziata.

Una delegazione di Usb ha incontrato martedì 7 lo staff del Ministro degli Affari Regionali e delle Autonomie per affrontare il tema dell’autonomia differenziata.

Durante l’incontro l’Usb ha evidenziato come l’autonomia, tanto invocata da alcune regioni del nord del paese, vìola il principio costituzionale di pari dignità sociale (art.3) creando cittadini di serie A e di serie B perché classifica le persone in base all’area di appartenenza territoriale e mette in competizione tra di loro le zone più ricche della nazione, a discapito di quelle più povere.

L’Usb ha inoltre espresso la preoccupazione di essere di fronte ad una vera e propria “secessione dei ricchi” in cui alcune regioni tratterranno a sè le tasse, disponendo autonomamente del proprio gettito, togliendolo di fatto alla fiscalità nazionale aumentando così il divario tra nord e sud, che avrà ricadute sui servizi erogati ai cittadini.

Intanto i contratti dei lavoratori pubblici sono scaduti e il Governo, con la precedente legge di bilancio, ha stanziato risorse per aumenti pari all’1,95% (circa 25 euro netti mensili), ennesimo segnale di marginalizzazione del settore pubblico. La figura del dipendente pubblico è stata negli ultimi dieci anni letteralmente demolita da iniziative legislative persecutorie, creando un clima che ha consentito peraltro di bloccare il contratto per nove anni e, quando imposto dalla Corte Costituzionale, di rinnovarlo con aumenti ridicoli.  

Dalle impronte digitali al nuovo disegno di legge per il miglioramento della PA, il Governo “del cambiamento” continua ad alimentare l’ormai consunta retorica sui fannulloni del pubblico impiego, invece di affrontare i veri problemi della Pubblica Amministrazione.

Sciopereranno i Vigili del Fuoco. Il motivo è l’esasperazione, la stanchezza dinanzi alle continue manipolazioni della realtà ai danni dei vigili del fuoco. Indignati e disarmati a fronte di una campagna mediatica governativa che tende ad abbracciare i vigili del fuoco per poi abbandonarli ad un destino senza INAIL. “Una vera, buona macchina del soccorso, pubblica e democratica, con risorse umane ed economiche adeguate ed investimenti seri e reali è una esigenza improcrastinabile. Assumere e riconoscerne la professionalità attraverso un processo costruttivo è indispensabile per i vigili del fuoco” afferma la Usb Vvf. Il pericolo reale che sta abbattendosi sulla pelle dei Vigili del Fuoco e sul futuro di questo Paese deve far riflettere. Se vivremo in un Paese senza soccorso pubblico adeguato finiranno per esserci situazioni di elìte e zone ghetto. Tutto verrà gestito al momento e se ci saranno soldi. Verranno meno cioè le basi dei diritti, della libertà, della democrazia in sé.

Sciopera anche il settore scuola. “Per contrastare l’ennesimo progetto di destrutturazione in chiave privatistica della scuola pubblica statale: l’autonomia differenziata. L’espressione, come accade sempre in questi casi, tenta di velare in modo rassicurante un progetto devastante: costruire un sistema scolastico regionale, favorendo un’inaccettabile differenziazione all’interno del sistema nazionale, con il consenso comune di centro destra, centro sinistra e M5S. Si tratta di un passaggio dal federalismo a una vera e propria secessione silenziosa”.

Manifestazioni si terranno in tutte le città. A Roma sotto il Ministero della Funzione Pubblica (Palazzo Vidoni), mentre l’Usb pensionati/Federazione del Sociale manifesterà sotto il Ministero della Salute a difesa della sanità pubblica. Cortei regionali sono previsti a Napoli e Palermo con particolare attenzione e denuncia contro la secessione reale dovuta al progetto di autonomie differenziate.

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