Le segnalazioni di un gruppo di lavoratori dello stabilimento Peroni Dolciaria di Fiano Romano sulle condizioni di lavoro al limite dell’umano, turni massacranti e, soprattutto, lavoro in nero hanno fatto scattare il blitz della sera del 1° luglio organizzato dallo Slang Usb assieme agli Studenti di OSA, da Noi Restiamo e dai Magazzini Popolari.
L’azione ha sorpreso i dirigenti aziendali con i lavoratori in nero in piena attività e si è conclusa con l’accettazione da parte degli stessi dirigenti di procedere rapidamente alla loro regolarizzazione.
Lo stabilimento conta oltre una trentina di dipendenti, quattro di questi sono stati allontanati proprio a seguito di una richiesta di regolarizzazione della loro posizione lavorativa; in quanto migranti subiscono il ricatto del permesso di soggiorno, il cui rilascio è vincolato al possesso di un contratto di lavoro come prevede la legge Bossi-Fini.
I quattro lavoratori licenziati si sono quindi rivolti all’Unione Sindacale di Base per poter avere regolarizzata la loro situazione ed un giusto risarcimento. Nella ditta erano già stati effettuati controlli da parte dell’ispettorato sul lavoro, ma ogni volta i lavoratori senza contratto erano stati allontanati dalla fabbrica prima dell’arrivo dei funzionari del ministero. Si è arrivati quindi a dover mettere in campo un vero e proprio blitz, insieme ai lavoratori licenziati ci sì è recati presso lo stabilimento per chiedere conto delle infrazioni ai proprietari.
Questi dapprima non si sono fatti trovare in azienda fino a che non sono stati contattati telefonicamente, a quel punto si sono posti nei confronti dei delegati USB in modo decisamente aggressivo ed intimidatorio, provando a negare l’evidenza che i lavoratori in questione fossero effettivamente senza contratto e rifiutandosi di riprenderli a lavorare.
Questo triste teatrino da parte della proprietà della ditta è andato avanti per alcuni minuti, strepitando e minacciando gli ex dipendenti e i delegati sindacali, oltre a prendersela coi solidali accorsi per dar sostegno alla rivendicazione dei lavoratori; poi infine si sono resi conto di non avere più il coltello dalla parte del manico ed hanno accettato di trattare con il sindacato per la regolarizzazione dei lavoratori in nero.
La Federazione del Sociale e Slang continueranno a vigilare ed intervenire in queste situazioni di sfruttamento e palese ingiustizia, con sempre più forza e determinazione.
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