Non c’è più nulla di cui parlare con chi non ha mai considerato il dialogo come strumento per superare le distanze. Invitiamo tutti i lavoratori ad aderire allo sciopero iniziato alle 7.00 che proseguirà per 48 ore, per dire basta a questa presenza ingombrante e irrispettosa.
Non si può assolutamente discutere con chi chiede risorse pubbliche per spadroneggiare a Taranto, licenziare i lavoratori, danneggiare le ditte dell’appalto e ignorare le prescrizioni Aia. Non comprendiamo certo l’atteggiamento del governo che si mostra ancora titubante e incerto sul da farsi, che quindi ritiene ci sia ancora da riflettere.
Il gruppo franco-indiano chiede allo Stato quasi 2 miliardi per fare cosa? Per mettere in cassa integrazione o peggio mandare a casa dipendenti.
Gli strumenti che il governo ha vanno piuttosto utilizzati in un’altra direzione. Passaggio obbligato: allontanare questa multinazionale. In questo momento dobbiamo essere coesi.
Gli ultimi segnali lanciati da ArcelorMittal attraverso la presentazione del piano industriale sono purtroppo in sintonia con l’atteggiamento complessivo, quello di chi non ha alcuna intenzione di aprire i canali della comunicazione. Per questo deve lasciare subito il sito jonico.
Dopodiché bisognerà avviare la discussione sul futuro di Taranto, secondo noi attraverso un accordo di programma.
Con questo spirito attendiamo alle 10.00 di oggi la videoconferenza con il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, che sarà trasmessa presso il locale FuoriMano (ex Aloha) in Viale Europa 202 A, a Talsano. Ricordiamo ai lavoratori che volessero partecipare, l’uso della mascherina per continuare a tenere alta l’attenzione ed evitare rischi di contagio da Covid-19.
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