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I lavoratori dell’INPS chiedono rispetto… e verità

Siamo ancora qui: ci svegliamo tutte le mattine ben consapevoli di avere in mano il futuro di tante persone che questa pandemia e la crisi economica hanno reso fragili e sempre più bisognose.

Siamo ancora qui: abbiamo affrontato e superato attacchi politici e mediatici, in questo ultimo decennio, che hanno messo a dura prova la nostra forza e la nostra dedizione al lavoro.

Siamo ancora qui: poco più di 20.000 anime con un’età media di 57 anni che nel giro di pochi giorni si sono trovate, di punto in bianco, a doversi letteralmente reinventare il proprio lavoro, diventando “smart workers” quando fino a qualche mese prima non sapevamo neppure cosa significasse il lavoro agile.

Eppure siamo ancora qui.

In quattro mesi di lockdown e di fase 2 si sono susseguiti sulla nostra pelle come lavoratori e come cittadini una miriade di provvedimenti (a volte pasticciati, altre volte incompleti) e ci siamo ritrovati a ricostruire insieme qualcosa di utile, valido ed immediato, mettendo insieme i pezzi con la nostra esperienza e professionalità per trasformare questa confusione in un servizio ai cittadini.

Abbiamo gestito milioni di numeri, dietro i quali (ne siamo sempre stati coscienti) ci sono persone in carne ed ossa, ma questo lo sapevamo già fare. Adesso invece ci siamo reinventati operatori emergenziali, senza fine settimana, lavorando ad ogni ora possibile del giorno e della notte, pur di essere al passo con l’enormità di questa emergenza straordinaria che ci sta travolgendo ormai da quattro mesi, ma che raccoglie i resti di una crisi economica ben più antica e già preannunciata. Comunque siamo qui.

In questo momento vogliamo anche dire che siamo semplicemente orgogliosi di rappresentare per molti una vera e propria àncora di salvezza, grazie a tutto ciò che siamo riusciti a fare e che ancora stiamo facendo.

Noi non chiediamo medaglie, perché è il nostro lavoro. Noi non vogliamo premi, perché è il nostro dovere quello che ogni giorno facciamo. Ma chiediamo rispetto, quello lo pretendiamo per la nostra dignità di cittadini e lavoratori.

Se ci sono state scelte sbagliate in tutto o in parte, molte delle quali sicuramente legate al momento dell’emergenza, non sono state quelle che abbiamo fatto noi lavoratori perché, il più delle volte, ci siamo dovuti adattare obtorto collo a meri esecutori di ordini e disposizioni legislative, rimodellando le nostre giornate ed il nostro tempo per cercare di applicarli al meglio.

Lo abbiamo fatto anche grazie al bagaglio di professionalità che ci siamo costruiti in tutti questi anni e consapevoli che solo l’INPS, in questo momento nel nostro Paese, può gestire milioni e milioni di prestazioni ai cittadini. Lo sappiamo bene. Così come sappiamo bene che mettere in mano a un pugno di lavoratori lo Stato Sociale di un intero Paese come l’Italia è un atto irresponsabile, ma questo ormai è quello che è rimasto del Welfare nel nostro Paese. E certamente non per scelta dei lavoratori dell’INPS.

Ma noi siamo ancora qui, a rispondere con la fierezza di chi lavora e la dignità di chi affronta quotidianamente problemi organizzativi, logistici ed informatici (per non parlare della comunicazione) ai beceri e gratuiti attacchi alla nostra opera e al nostro lavoro.

Strumentalizzazioni politiche, interessi di palazzo, piccoli uomini e piccole donne messi lì a gestire il nostro presente ed il nostro futuro, stanno tuttavia mettendo a dura prova la nostra resistenza e i motivi di sconforto spesso sono più numerosi delle soddisfazioni.

Ciò nonostante, nessuno potrà mai pensare lontanamente di fermare in qualche modo l’enorme forza che abbiamo dentro di noi. Lo sappiamo e basta, perché è nel nostro DNA l’orgoglio di far parte di un grande Ente che oggi, anche grazie a noi, sta evitando una catastrofe di ben altre dimensioni a tutta la popolazione. Perciò siamo ancora qui in prima linea e ci resteremo noi tutti lavoratori dell’INPS sempre alla luce del sole.

 

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22 Commenti


  • Domenico Roccia

    Rimanete compatti e uniti nell’impegno del lavoro e anche del sacrificio che ad oggi non viene giustamente riconosciuto.
    Ma alla fine di tutte le situazioni di emergenza e di scarsa politica la verità ed il merito prevarrà facendo piena luce su questo periodo buio e farraginoso. L’IMPS siete voi che lavorate tutti i giorni.


  • Paolo

    Grazie! Di cuore!


  • Salvatore

    Rimaneti uniti almeno voi che un lavoro. e uno stipendio assicurato l’avete.mentre ci sono famiglie che ogni mattina aprendo gli occhi inixia x loro un’altra battaglia x sopravvivere. A queste persone bisogna elogiare non a voi


  • Paolozito

    Questo è vero meritiamo tutti rispetto soprattutto le classi lavorativi.. In merito a questa ormai società allo sbando sotto alcuni punti di vista ma i cittadini onesti capiscono e capiranno comunque i vostri nostri sforzi che Dio ci dia sembre la forza di aiutare il nostro prossimo bisognoso.. Amen.


  • Giovanni

    Ma smettila con la classifica risposta populista e da ignorante.


  • Giovanni

    Mi riferivo a Salvatore, la classica e stupida risposta della guerra tra poveri. Ovviamente è difficile leggere e vedere altrove vedere TUTTE le persone come lavoratori come persone. Queste osservazioni sono ignobili e denigratorie.


  • giancarlo bruno

    dopo 2 anni aspetto ancora il tfs.e assolutamente vergognoso non poter accedere ai propri soldi e bloccare ogni iniziativa prper la farragine dell inps.non ci sono parole


  • Carlo

    Hanno chiesto rispetto. Non “elogi” , genio (Mi riferisco a tal Salvatore).
    Quel rispetto che non hanno avuto quando hanno appeso falsi necrologi sarcastici che li accusavano di essere lavativi mentre lavorano anche 15 ore al giorno e sacrificano fine settimana .
    È vero, c’è gente che sta peggio …. ma non è colpa loro.
    E non è certo con l’invidia e i linciaggi che si aiutano queste persone a risolvere i problemi (anche dei più disgraziati ).


  • Maurizio Gabellone

    Io sono un ex collega, ormai in pensione, però so bene quanti sacrifici stanno facendo i mie colleghi a svegliarsi la mattina alle quattro con il pensiero fisso dei collegamenti telematici lenti e con l ansia di non poter definire le pratiche a loro assegnate…. Causa mancanza di collegamento con la rete. Rispettiamo queste persone e premiamole per quello che stanno facendo per i cittadini.


  • Clara

    Si , bisogna rispettare i vostri sforzi, ma sappiate che insieme a voi, che eravate a casa a lavorare, c’erano “vostri colleghi/Caf e patronati”che ogni santo giorno hanno ricevuto il pubblico, hanno dato risposte ed hanno inviato le domande , senza nessuna assistenza dello stato, ma con grande spirito di devozione . E allora si grande RISPETTO, per chi lavora!!!


  • Aniello Sautto

    Sono un ex dipendente INPS in pensione dal febbraio di quest’anno e porto nel io cuore il grande orgoglio di aver lavorato per 41 anni in questo prestigioso Ente. Quando anni fa un ignobile nano malefico ha iniziato la sua becera crociata contro il pubblico impiego accusandoci tutti di essere fannulloni trovando facile sponda tra la stampa prezzolata senza dignità, ai miei amici e conoscenti dicevo: non confondeci con gli altri, NOI SIAMO L’INPS, SIAMO UN’ALTRA COSA.


  • Paola

    Siete grandi e capisco tutto quello che avete dichiarato…sono stata vostra collega per ben 40 anni….Forza colleghi


  • Miriam

    Sono un ex collega e so come si lavora all’INPS, siate orgogliosi di voi e di essere riusciti a garantire i servizi essenziali.. Senza risorse e mezzi adeguati… State chiedendo rispetto e ne avete tutto il diritto


  • Alba

    i Caf patronati lavorano perché si sostituiscono alle persone per inviare le domande in line, sollevandoli da questo onere informatico,la gente n usare Facebook, Istagram, giocare online ma su altro fa fatica.. tanto comodo c’è il patronato. Poi le domande VANNO lavorate dall’INPS se si vuole ottenere quanto spettante, allora vi dimenticate chi lavora!!
    E per la cronaca il call center, ins risponde, le caselle mail, i numeri provinciali hanno sempre funzionato, forse non avete cercato nella pagina giusta, cliccate sul inps oltre a girovagare in internet per scrivere inesattezze


  • Leonardo

    Buonasera a tutti , leggo commenti di gente che invidia il nostro stipendio , come se fosse che il loro glielo abbiamo tolto noi ( attività chiuse e persone a casa con una misera indennità ).
    Assisto tutti i giorni a gente che presa dalla disperazione inveisce su quei pochi dipendenti presenti nelle sedi Inps ( lavoro indifferibile ) che devono aver paura ad entrare nel luogo di lavoro .
    Dipendenti Inps che non avendo la possibilità di svolgere il proprio lavoro da casa ( smart working ) si reca e si è recato in piena pandemia sul proprio posto di lavoro .
    Guerra tra poveri ? Ebbene sì …
    Devo solo constatare che ci stanno riuscendo a far sì che ci mettono gli uni contro gli altri ( dividi e impera ) .
    Non posso fare altro che leggere le lamentele ( giuste o sbagliate che esse siano ) e continuare a recarmi sul posto di lavoro per svolgere il mio lavoro .
    Leonardo


  • CD

    Per g bruno e il tfs …non dipende dall inps se viene liquidato dopo 2 anni ma da provvedimenti legislativi… ..tanto x dire…


  • Luciana

    Sono una ex Inps in pensione dal 2006 dopo 40 anni di lavoro e so bene a cosa si riferisce il collega ho passato una vita a spiegare ad amici e conoscenti che erano le leggi fatte frettolosamente a non permetterci di lavorare in modo soddisfacente e che il buon andamento del CARROZZONE così ci definiva certa stampa era solo sulle spalle di noi lavoratori e sulla nostra buona volontà. Vedo che non è cambiato niente. Saremo sempre bistrattati. Ma noi con voi andremo sempre avanti con la testa alta di chi sa di aver fatto il proprio dovere con passione e competenza. Grazie colleghi e BUON LAVORO


  • Sara

    è vero, avete fama di fannulloni o per lo meno di lavativi ecc ecc……senza dubbio in questa realtà vi siete trovati a far fronte ad un lavoro immane…..non possiamo farci nulla se non lavorare con dignità e serietà i fatti un giorno parleranno da soli!!!!!
    Auguro a tutti voi un buon lavoro e che ognuno lavori e produca secondo coscienza!!!!


  • Toni

    Durante il lockdown la maggior parte di noi ha lavorato 14/15 ore al giorno, a volte anche di notte, compresi i giorni di riposo, senza chiedere un centesimo in più all’amministrazione solo ed esclusivamente per non penalizzare gli utenti, questo la gente non lo sa.
    Proprio per questo è giusto essere orgogliosi di quello che facciamo e del nostro Ente.
    Gli imbecilli e i populisti parlano senza sapere, ma per noi non cambia niente, la sicurezza del posto di lavoro in un ente fortemente sotto organico con attività e mansioni che nel privato sarebbero pagate il triplo non deve essere il pretesto, per chi è al di fuori, per giudicare chi all’interno dell’istituto ci sta mettendo l’anima e qualcosa di più per non penalizzare le persone e gli utenti più sfortunati.
    Un abbraccio a tutti i colleghi.


  • Rosalba

    Anch io ho fatto parte della grande famiglia INPS per 42 anni e condivido pienamente il vostro rammarico per coloro che non capiscono il grande sforzo che state facendo in un momento così complesso per L Istituto. Andate avanti con orgoglio!


  • Rosella

    Per Sara…serietà e dignità sono due parole che ben identificano il nostro lavoro. Stia attenta a come le usa. Senza di esse tutto ciò che è stato affrontato e, ci tengo a dire, nella maggior parte dei casi con mezzi propri (parlo di PC, connessioni, cellulari) non sarebbe stato possibile. Abbiamo dimenticato cosa sono gli orari, cosa c’è fuori di casa, perché la priorità lo sappiamo sono coloro che stanno peggio e sono tantissimi. Rispetto, sa cosa significa? Vogliamo solo rispetto, perché il nostro lavoro sappiamo farlo bene glielo assicuro!


  • Maria

    Salve,
    Vi ringrazio per questo articolo che restituisce dignità ad un classe di lavoratori bersaglio della strumentalizzazione politica più becera.
    Io sono una ragazza che ha vinto l’ultimo concorso INPS ed è entrata da poco in questa realtà complessa ma speciale…
    Io mi sento fortunata ad avere uno stipendio, ma la mia fortuna me la sono anche costruita attraverso lo studio ed il superamento del concorso.
    In ogni caso bisognerebbe spiegare alle persone che l’Inps è l’unico ente in Italia a cui sono affidate una marea di prestazioni, che da finanziaria in finanziaria aumentano sempre più mentre i dipendenti restano quelli. Non c’è altra pa che veda un aumento costante delle sue competenze come inps.
    Per cui se ritardi ci sono, se problemi ci sono è anche dovuto all’enorme mole di lavoro e di lavorazioni a cui sono costretti i dipendenti.
    All’INPS comunque si lavora e si lavora tanto.
    Sappiamo di avere uno stipendio mentre altri là fuori faticano, ma non è attaccando noi che si risolveranno i problemi del paese. Purtroppo le risposte vanno pretese dai politici, noi intanto facciamo il nostro per sostenere il welfare del paese.
    Lavorare è difficile, si sta lavorando anche sabato e domenica, ci stiamo svegliando alle 4 di mattina o iniziamo alle 2 di notte per portare a termine le lavorazioni. Non è niente di eroico, è il nostro dovere, ma non meritiamo nemmeno questa strumentalizzazione
    Un saluto a tutti

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