La grande vittoria delle lavoratrici Venchi e di USB: l’azienda ritira i trasferimenti da Fiumicino alle città del Nord Italia.
Si è concluso con esito positivo l’incontro tra Venchi, USB, gli assessori al Lavoro del Comune di Fiumicino Anna Maria Anselmi e della Regione Lazio Claudio Di Berardino: l’azienda ha rinunciato al suo atteggiamento di totale chiusura e ha revocato i trasferimenti delle lavoratrici dal punto vendita dell’aeroporto di Fiumicino a diverse città del Nord Italia. Venchi si è impegnata a ricollocare le lavoratrici negli altri punti vendita aziendali di Roma.
Una grande vittoria per le lavoratrici Venchi, che appoggiate da USB per oltre un mese si sono battute contro quelli che altro non erano se non licenziamenti mascherati. Una vittoria di grande significato per tutte le lavoratrici e i lavoratori in Italia che in questa fase di crisi stanno vedendo messo a rischio il proprio posto di lavoro.
Lo scorso 4 novembre l’azienda Venchi, come un fulmine a ciel sereno, ha tentato di raggirare il divieto di licenziamento inviando una lettera di trasferimento a 11 lavoratrici da Fiumicino a Torino, Vicenza, Padova, Venezia, Siena, motivando l’operazione con la chiusura di uno dei nove negozi presenti a Fiumicino e Roma.
Un trasferimento che aveva tutto il sapore di una punizione, perché guarda caso andava a colpire le dipendenti con maggiore anzianità, madri di figli minori, peraltro le uniche sindacalizzate, oltre che dipendenti part-time con relativi miseri stipendi.
Una palese ingiustizia che ha provocato rabbia e proteste, coinvolgendo lavoratori di tutte le categorie, oltre che i movimenti femministi, e che ha attraversato il Paese, con iniziative in tutte le città in cui Venchi è presente, approdando persino in Parlamento.
Dopo aver occupato le piazze e raccolto oltre 18.000 firme con una petizione su change.org rivolta al presidente Mattarella, al presidente del Consiglio Conte, alla ministra Catalfo e dopo un mese di lotta, finalmente oggi la svolta. Una vittoria piena che restituisce dignità alle lavoratrici e alle loro famiglie e alla lotta sindacale.
Unione Sindacale di Base
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