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Alitalia. USB: “il governo immola compagnia e lavoratori agli interessi UE”

La diretta della manifestazione a San Silvestro contro la strage industriale di Stato. In piazza lavoratrici e lavoratori di Alitalia, ArcelorMittal, porti.

Dopo l’invio ieri sera della lettera di manifestazione di interesse al Gruppo Alitalia Sai in AS, abbiamo ascoltato l’audizione del presidente di ITA Caio e dell’A.D. Lazzerini davanti alle commissioni riunite della Camera dei Deputati, riunione aggiornata a giovedì per fornire le risposte alle numerose domande fatte dai Deputati.

Abbiamo avuto la conferma che l’intera operazione rimane in linea con le previsioni insoddisfacenti da noi già denunciate da gennaio, peraltro senza aver neanche avuto nessun via libera dalla UE. Anzi rimane vincolata all’accordo di Bruxelles sul principio della discontinuità su perimetro, occupazione, brand, loyalty e slot.

Il MEF evidentemente ha deciso di accelerare nonostante questo sia il progetto di una compagnia piccola, come ammesso dallo stesso Lazzerini, destinata – forse – a sviluppare dopo l’alleanza con un grande player continentale, non esclusa quella Sky Team di Delta e Air France che da 20 anni succhiano il sangue di Alitalia.

Questo è un progetto già visto, di nanismo e subalternità industriale e miopia strategica che rischia di immolare un’azienda storica italiana, la sua storia e il suo marchio, un intero settore e migliaia di lavoratori non solo di Alitalia ma anche di AirItaly, Ernest e Norwegian sull’altare delle compatibilità con Bruxelles. Saremmo ben contenti di essere smentiti ma temiamo che il tempo ci darà ragione.

Anche se riteniamo che tale accelerazione sia stata portata avanti con il beneplacito del premier Draghi, non abbiamo compreso se tutti i ministri di questo “governo dei migliori” siano d’accordo con tale scelta scellerata.

Sempre più imbarazzante sta diventando il silenzio dei leader delle principali forze di maggioranza, in particolare Conte, Letta e Salvini che non hanno proferito parola su questa strage industriale di stato.  Finora il loro atteggiamento poteva essere scambiato per disinteresse, da adesso può diventare complicità.

Mercoledì il sindacato porterà domani la rabbia dei lavoratori Alitalia a Roma, in Piazza San Silvestro dalle ore 10, insieme a quella dei lavoratori di tante altre crisi, da Ilva a Tirrenia, che stanno soffrendo la mancanza di politiche industriali adeguate. Un presidio con assemblea dei lavoratori di Linate e Malpensa si terrà nel pomeriggio alle 15 davanti alla palazzina Enac di Malpensa (T1).

È tempo che anche la politica assuma posizioni chiare e nette, dicendo se è d’accordo o meno con queste mattanze di posti di lavoro nel Paese.

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